Padova, in compagnia al comando della classifica

Pubblicato il Apr 21 2015 - 11:17am by Flavio Orati

Un rapido sguardo on line ai titoli ed ai contenuti degli articoli che parlano dell’ultimo match della quarta giornata di quest’IBL che mantiene il suo carattere lobbista, mi fanno capire molto. Nessuno, dico nessuno, fa riferimento o accenna alla magistrale prova di come un arbitro possa influire sulla dinamica di una partita: specialmente se si tratta dell’anomala capolista e ancor di più se questa è la scomoda “parvenue” dell’ultim’ora. Tutti si sono affannati ad esultare evidenziando con titoloni su come finalmente il Tommasin Padova “magicamente” solo al vertice, finalmente non possa più soffrire di solitudine in classifica e lamentarsi così di  scarsa compagnia: un pronto calcolo matematico, una buona bottiglia di vino da 13 gradi verso le undici di mattina al solito triumvirato di turno, ed ecco servito il piatto. Peccato che chi assiste a questi scempi, di questi scempi ne ha visti a bizzeffe e quasi può dirsi stanco di polemizzare sterilmente. Giriamo pagina: andiamo avanti con questo tiepido lunedì che ci offre un cielo terso ed una splendida nuova fascia di “luna turca” con stellina. Continua il solito programma al Plebiscito per un Tommasin Padova concentrato e che già pensa ad un Parma da conquistare consapevole di vivere immerso in un “dejavu”  terminato con la doppia conquista del titolo A federale e della coppa Italia. Parlerà il campo, oggi come allora, per questi atleti sollecitati dall’ottimo lavoro psicologico di un Khelyn Smith che nella sua carriera ha insegnato il baseball nei College e che della vicinanza a gruppi di neo uomini ne ha fatto il suo successo basandolo anche sulla motivazione di squadra. Eccoli allora continuare tranquillamente il loro lavoro sul diamante – per giocare una giornata senza Smith che con tutta probabilità dovrà saltare un giro per l’espulsione di domenica scorsa (altro fatto ignorato dalle cronache) – che sarà come sempre il loro terreno di confronto e che come tutti sanno, lascia poco spazio alle parole se non quelle spese in anticipo per chiamare il gioco o per sostenere i propri compagni. Un lavoro questa settimana in parte dedicato al miglioramento di una costante concentrazione in campo che permetta una più sciolta esecuzione dei fondamentali schemi di gioco in difesa orientati allo sviluppo dell’azione da contrastare. Come hanno potuto constatare gli atleti del Tommasin, nulla viene perdonato ed in ogni occasione  la corsa sulle basi mette pressione, e mentre i secondi scorrono, i corridori inesorabilmente avanzano grazie ai segnali opportunamente rilanciati dai suggeritori al battitore e agli uomini in base. E’ un gioco di squadra con gli ingranaggi perfettamente oliati. E’ il gioco del baseball.

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Flavio Orati

Flavio Orati sulla soglia dei sessanta - Padova 4/10/55 - ho iniziato come tutti con gli allievi nell'Arcella Padova-baseball che avevo 8 anni. Poi juniores,e la serie C con la squadra dell'oratorio che ci ha accompagnato per molti campionati da eterni secondi in competizione perenne con Verona, storica scuola di riferimento per noi veneti dell'epoca,riuscendo a conquistare in un lontanissimo campionato la possibilità di fare un torneo per passare alla serie maggiore. la gestione ecclesiastica della squadra - i frati di S.Antonio - ha rinunciato alla partecipazione facendo sfumare il nostro sogno rincorso per anni. Sciolta la squadra, abbiamo costruito con le nostre mani in tempo record un campo per farci disputare il campionato autotassandoci - erano tempi duri ma ricchi di solidarietà - tanto che siamo riusciti a creare una società ex novo e disputare almeno tre campionati di C. Nel frattempo uno sponsor quasi vero Bellamio, ha preso in mano il futuro della squadra con molti dissensi che hanno fatto migrare alcuni di noi verso l'altra storica compagine padovana: quella del CUS Padova.Intanto con l'età crescevano anche gli impegni e il nostro baseball spartano e universitario nonostante i campionati di B doveva lasciare il posto alla vita ma fino ai quarant'anni non ho abbandonato se non con qualche rara sosta, la frequentazione dei diamanti. Ed ecco che tornato a Padova ho ripreso a seguire la squadra nella sua performance stupenda della vittoria del campionato A federale e contestualmente anche della coppa Italia: un team che meritava sacrifici ulteriori nonostante la mia BPCO (broncopatia cronica ostruttiva) che non mi fa più respirare tanto bene. Eccomi qua che provo ad interpretare il baseball per le colonne on line di Baseballmania..... secondo la mia pluridecennale esperienza iniziata da esterno centro con l'erba che era più alta di me, per poi giocare in seconda e poi interbase, ma all'occorrenza ho ricoperto tutti i ruoli!!

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  1. roy 21 Aprile 2015 at 12:32 -

    Già nessuno osa parlare di arbitraggi anomali e della gestione federale da terzo mondo…. e poi dalle squadre blasonate si deve solo imparare: strategia e metodo, fare il bunt al momento giusto, il batti e corri in modo corretto, le rubate ecc. con molta molta umiltà. Altro che primi in classifica! Di questo passo in IBL resteranno in 4 squadre a guardarsi l’ombellico, con quattro gatti tra i pubblico: i custodi del campo, qualche fidanzata dei giocatori stranieri (le altre vanno al mare appena possono) e nemmeno più gli ex giocatori ormai schifati da questo andazzo. Almeno a Padova il pubblico resiste: al freddo, agli arbitri inetti, alle tribune provvisorie che sono diventate definitive (da oltre 30 anni) e scusate se è poco ma è un pubblico molto competente e appassionato, sarà che per Padova IBL è ancora una “novità”…Forza ragazzi dateci dentro con Parma l’appetito viene mangiando!!!