Padova, alla ricerca del ritmo perduto

Pubblicato il Ago 9 2015 - 2:43pm by Flavio Orati

Paradossalmente, mentre per le altre situazioni un periodo di pausa risulta essere un toccasana fondamentale, al Tommasin Padova la pausa di fine regular season non ha giovato affatto. E’ una convinzione che serpeggia tra gli afecionados sostenitori della squadra patavina – alla sua seconda esperienza nell’olimpo dell’IBL – alla luce delle sfortunate prime tre giornate del girone di andata dei play off che decreterà le due società che si contenderanno lo scudetto. Per la verità, secondo un copione già quasi scritto vista la prestazione dei campioni d’Italia della Fortitudo Unipol Sai di Bologna che facevano registrare sul campo un crescendo tradotto in una linea di quasi venti vittorie, la corsa è per un solo posto: un posto da sfidante. In questa veste ci si stava per fare la bocca, a Padova, in armonia con quanto si è visto nella regular season  quando il Tommasin mostrava la sua consueta singolare grinta che montava fino all’ultimo lancio dell’ultimo inning, mettendo a profitto le battute valide e soprattutto, eseguire e concludere i giochi chiamati per spingere in avanti il compagno. E questa filosofia ha mostrato il suo profitto abituando tutti i suoi sostenitori che invece l’hanno visto sciogliersi e sfumare come ghiaccio al sole. E sì, perché il baseball fondamentalmente, richiede la tua prestazione per il profitto collettivo ancor più di ogni altro sport … completamente assente negli ultimi nove incontri che hanno affossato ogni velleità … Anche se, ad onor del vero, c’è stata una puntuale ricorrente determinante sfortuna che ha messo continuamente alla prova la tenacia dei giocatori guidati dal tecnico californiano Khelyn Smith che ha subito puntualizzato che il baseball è così. “Dobbiamo ritrovare il nostro ritmo – vuole ancora ricordare Smith – che ci ha permesso di ottenere una performance di squadra di tutto rispetto raggiungendo l’obiettivo primario che ci eravamo prefissati come società in regular season per questa seconda stagione di IBL. L’impegno in questi giorni è adoperarci per ritrovare quella concentrazione sulle piccole cose, per tornare a farle bene, come in molte occasioni abbiamo fatto fino ad oggi. “In più, dovremo cercare di capitalizzare al massimo la nostra dose di fortuna, convinti che adesso toccherà anche a noi addentare la nostra fetta che statisticamente ci tocca di dovere!”, scherza ammiccando un sorriso e smascherando uno scaramantico vero american style, che ci ricorda che nella loro filosofia si tratta sempre e comunque di un gioco dove si scherza, si ride e si cercano buffe gag ma quando serve, sul piatto, devi fare la tua parte di professionista ed eseguire il gioco che serve per completare quell’azione che ti vede protagonista senza nessuna particolare pressione in quanto sei lì per fare quello che sei preparato per fare e si deve fare!

Un salto di qualità che spesso fa la differenza tra giocatore e giocatore – e in queste situazioni dove ti giochi “tutto” è espressamente richiesto – come tutti noi abbiamo potuto apprezzare dagli spalti sostenendo questi atleti del Tommasin Padova che negli ultimi anni hanno inanellato successo dopo successo, conquistando tutti i target prefissati.  “Come è stato dopo la pausa di regular season, adesso dobbiamo vincere, giocando incontro dopo incontro il nostro baseball che ci ha portati qui, oggi, senza rimaneggiare la formazione di base, ma adeguandola partita dopo partita, alla forma di tutti i miei giocatori presenti nel roster. Ed è con piacere che ho visto inserirsi nel gruppo, immediatamente, il nostro lanciatore Lopez che ci ha fatto subito apprezzare le sue performance che speriamo di riuscire a mettere meglio a profitto nelle prossime gare”.

Comunque dagli spalti, il sostegno a tutta la squadra che vedremo impegnata nella fase di ritorno, a partire da Giovedì prossimo, non mancherà di certo, assicurando quella media di oltre trecento persone accolte al Plebiscito e viste solo nelle grandi occasioni.

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Flavio Orati

Flavio Orati sulla soglia dei sessanta - Padova 4/10/55 - ho iniziato come tutti con gli allievi nell'Arcella Padova-baseball che avevo 8 anni. Poi juniores,e la serie C con la squadra dell'oratorio che ci ha accompagnato per molti campionati da eterni secondi in competizione perenne con Verona, storica scuola di riferimento per noi veneti dell'epoca,riuscendo a conquistare in un lontanissimo campionato la possibilità di fare un torneo per passare alla serie maggiore. la gestione ecclesiastica della squadra - i frati di S.Antonio - ha rinunciato alla partecipazione facendo sfumare il nostro sogno rincorso per anni. Sciolta la squadra, abbiamo costruito con le nostre mani in tempo record un campo per farci disputare il campionato autotassandoci - erano tempi duri ma ricchi di solidarietà - tanto che siamo riusciti a creare una società ex novo e disputare almeno tre campionati di C. Nel frattempo uno sponsor quasi vero Bellamio, ha preso in mano il futuro della squadra con molti dissensi che hanno fatto migrare alcuni di noi verso l'altra storica compagine padovana: quella del CUS Padova.Intanto con l'età crescevano anche gli impegni e il nostro baseball spartano e universitario nonostante i campionati di B doveva lasciare il posto alla vita ma fino ai quarant'anni non ho abbandonato se non con qualche rara sosta, la frequentazione dei diamanti. Ed ecco che tornato a Padova ho ripreso a seguire la squadra nella sua performance stupenda della vittoria del campionato A federale e contestualmente anche della coppa Italia: un team che meritava sacrifici ulteriori nonostante la mia BPCO (broncopatia cronica ostruttiva) che non mi fa più respirare tanto bene. Eccomi qua che provo ad interpretare il baseball per le colonne on line di Baseballmania..... secondo la mia pluridecennale esperienza iniziata da esterno centro con l'erba che era più alta di me, per poi giocare in seconda e poi interbase, ma all'occorrenza ho ricoperto tutti i ruoli!!

7 Commenti Unisciti anche tu alla conversazione!

  1. Ongina 10 Agosto 2015 at 06:56 -

    Non penso sia colpa della pausa di fine Regular Season.
    I dati di classifica in millesimi alla fine della stagione regolare, applicati i criteri del method Log5 dicono che Padova ha il 17% di probabilità di vincere contro Bologna , circa il 24% contro Rimini e il 51,5 % contro San Marino col quale ha chiuso in parità di classifica.
    Aggiungete il devastante passaggio dalle 2 alle 3 partite, cosa ben diversa dalla mentalità e dal roster con cui si possono giocare 2 partite e qui contro Bologna, Rimini e San Marino – non per nulla la quarta squadra tradizionale era Nettuno – non ce n’è per nessuno.
    Chi sta ottenendo i risultati migliori di tutti in questo playoff in relazione alle statistiche di partenza? San Marino.
    Mi auguro di no, ma temo che Padova farà fatica a vincere le quattro partite che l’anno scorso Parma aveva raggranellato nel playoff.
    Forza Padova.

    • flavio orati 10 Agosto 2015 at 08:51 -

      Carissimo Ongina,
      vedo con piacere che le statistiche qualcuno le rilancia sollecitando così una riflessione cosmica, direi: quanto effettivamente di quello inquadrabile nelle gabbie dei numeri è sensibile alla casualità e all’emotività dell’essere umano?
      Io,purtroppo, sono a digiuno di questo metodo statistico di calcolo delle probabilità, ma mi farò carico quanto prima – parola – di recuperare conoscenza a tal proposito.
      Grazie per i tuoi preziosi contributi.

  2. Ongina 10 Agosto 2015 at 14:16 -

    Grazie dell’apprezzamento signor Orati.
    Talvolta i numeri sembrano gabbie e purtroppo va detto, nel baseball fotografano quello che è avvenuto e in piccola parte possono dare indicazioni di ciò che avverrà.
    Negli ultimi due anni le previsioni dei .000 finali dell’ultima classificata nel playoff si sono rivelate azzeccate.
    Ma tutti dobbiamo sempre confidare nell’unpredictable, nel non prevedibile, nel bello del baseball, nel giocare ogni partita fino all’ultimo out.
    Padova ha un saldo Regular Season di 1-3 con Bologna, 3-1 con Rimini e 4-0 con San Marino: di questo i ragazzi di Smith devono essere consapevoli e orgogliosi.
    Però è altrettanto vero che la media battuta in playoff è drasticamente scesa a .161 dal .239 di Regular Season. La media battuta avversaria è passata da .252 a .311.
    La media ERA di Padova è passata da 2.96 di Regular Season a 6.75 (!!!) di Playoff e il mound avversario è passato da ERA 3.02 di Regular a 1.66 del Playoff.
    Qualche spiegazione “tecnica” ci deve essere. Lopez non è stato un acquisto positivo e questo comporta che le altre risorse che precedentemente potevi impiegare in una sola partita ora devono servire per due incontri quanto stranieri. La morale è che se aggiungi un lanciatore straniero per il playoff deve essere molto buono: la stessa cosa è successa l’anno scorso a Parma con Toledo.
    Incide il fattore playoff : giochi solo contro squadre forti, che si sono ulteriormente rafforzate.
    Incide il passaggio dalle 2 alle 3 partite: diluendo il tuo “materiale umano” su tre partite corri il rischio di non averne “coperta” nemmeno una, cosa che si cerca di fare in regular season su 2 partite.
    Conta che si paga lo scotto dell’esperienza nuova, anche tecnicamente. Conta che magari sei stanco o la tua preparazione (visto il rendimento negativo complessivo) ti ha visto in una fase di “curva bassa”.
    Ma non bisogna arrendersi, bisogna tirarsi sul col morale e lottare in ogni partita.
    Non sono di Padova ma auguro al Padova una pronta ripresa per il bene del baseball italiano e di una società che ha fatto vedere cose buone e nuove.

    • flavio orati 11 Agosto 2015 at 13:12 -

      Caro Ongina, non vorrei che sterilmente il nostro fosse solo un dialogo a due che tra l’altro mi trova completamente in accordo sull’inversione di tendenza fatta registrare dal Tommasin al contrario di quanto hanno fatto le altre tre società in linea con quanto dovrebbe richiedere appunto il round dei playoff. Circa la sterilità, ma l’attendibilità delle proiezioni statistiche che avvicinano il calcolo delle probabilità all’esito finale, mi trova concorde ugualmente: il fattore umano in effetti,poi, fa la differenza … un caro saluto.

  3. karl 11 Agosto 2015 at 20:56 -

    Direi che dovete essere gia orgogliosi di cio’ che siete riusciti a fare in questi 2 soli anni di IBL,nessun’altra squadra del Nord Est era riuscita a fare altrettanto,l’unica a memoria fu il Verona di Kinnunen e Cabalisti che arrivo’ a sfidare gli Angels Parma in finale.

  4. armando 12 Agosto 2015 at 06:09 -

    Padova ha fatto una grande stagione, ma adesso con le tre partite e affrontando le squadre più forti del campionato vengono a galla i limiti tecnici che nella prima fase aveva supportato con l’entusiamo e grazie anche ai problemi delle altre squadre: 2 squadre di Nettuno che hanno dovuto giocare Roma, Parma che si è ridimensionata.

  5. ivano 12 Agosto 2015 at 19:04 -

    concordo con karl la squadra del padova ad ora piu non poteva fare considerato ……2 anno ibl