Ronny Cedeno
Ed ecco, finalmente nel vivo del gioco, in mezzo al campo, Ronny Cedeno.
Fino ad ora – in ritardo di preparazione e con qualche acciacco muscolare – l’ex-MLB lo si era visto (poco e male) soltanto come DH. Ebbene, da stasera, nel trittico con Novara al “Falchi”, il venezuelano dalla casacca numero 5 sarà il punto di riferimento di un “diamante” che potenzialmente è davvero di altissima qualità per la IBL. In teoria dovrebbe essere il migliore dell’intero campionato. Se Cedeno, strada facendo, confermerà anche a 33 anni quella abilità difensiva, quella tecnica e quella professionalità che gli hanno permesso di scendere in campo in ben 875 partite di Major League, la linea di interni che la Fortitudo Baseball presenterà in questa stagione potrebbe risultare la più forte, la più spettacolare nella lunga e importante storia del Club bolognese. Manager Lele Frignani da oggi può schierare un diamante composto da Alex Sambucci in prima base, Alessandro Vaglio in seconda, Carlos Infante che va a prendere posizione in terza base (il suo ruolo in Nazionale) e appunto Cedeno con la sua classe e la sua vasta esperienza. Il meglio! Ma non posso dimenticare (sarebbe ingeneroso) il cast degli interni della prima Fortitudo vincente, quella del 1969 targata Amaro Montenegro: Saunders-Malaguti-Rinaldi-Morelli. Oppure la Fortitudo dei primi Anni ’70 con Publio Vasquez-Stefano Malaguti-Toro Rinaldi-Vic Luciani. Un altro stellare “diamante” fortitudino è stato quello del 1980: Ricky Matteucci in prima base, Vic Luciani in seconda, Toro Rinaldi nell’angolo caldo e Jerry Mondalto shortstop.
Dopo questo breve, e gradevole, tuffo nel passato per rimembrare campioni amati dalla gente in anni dove il baseball veniva seguito con maggiore passione, eccomi a parlare delle tre partite che metteranno la Fortitudo di fronte al Novara. Stasera ore 20, domani alle 15 e alle 20.
Il gruppo di Lele Frignani cerca un pronto rilancio dopo aver perso la serie per mano di San Marino. In particolare, c’è da far dimenticare al pubblico (poco) del Falchi che la sconcertante, imbarazzante prestazione difensiva di venerdì scorso (6 errori, 5 lanci pazzi, 3 palle mancate, una goffa incertezza su una “ballerina”) è soltanto un incidente di percorso. Una vicenda che non si ripeterà mai più.
Dunque, da stasera si potrà vedere Ronny Cedeno in campo. E non semplicemente (e quasi inutilmente) battitore designato. Non è ancora al meglio, tuttavia in crescita. Sta recuperndo ritmo. E’ tonico in maniera sufficiente per poter prendere posizione al centro del diamante. Bologna ha necessità di recuperare quella organizzazione difensiva che, per una dozzina d’anni, è stato l’apprezzato marchio di fabbrica della Fortitudo. Gli scudetti del 2003, 2005, 2009, 2014 e le Coppe dei Campioni del 2010, 2012 e 2013 portano – principalmente – la firma di un solido monte di lancio e di una organizzatissima difesa (faccio una parziale eccezione per la squadra del 2009, quella dei 51 fuoricampo, un evento difficilmente riproponibile).
Ronny Cedeno – voglio ricordarlo – in MLB (dal 2005 al 2014) ha indossato le casacche di Chicago Cubs, Seattle, Pittsburgh Pirates, New York Mets, Houston, San Diego Padres, Philadelphia. In particolare, nel 2010 e 2011, a Pittsburgh, fece campionati rispettivamente da 139 partite e da 128. Nel primo confezionò 38 RBI, 8 homers, 256 di batting average e 382 di slugging, 382 assistenze e 66 eliminazioni da interbase titolare (soltanto 18 errori difensivi in 1149 inning in campo), una Fld% di 969. Lo scorso inverno Ronny Cedeno è stato fra i punti di forza del Navegantes del Magallanes, il team che con le giocate di Cedeno è arrivato fino alla Serie Finale della competitiva Liga Venezolana dei Beisbòl Profesional.
Jonnathan Aristil
ATTENZIONE AD ARISTIL – Il neopromosso Novara non ha ancor vinto. Però migliora, cominci ad essere equilibrato, sta trovando un’identità tecnica. Lo ha dimostrato rendendo vita dura al Rimini campione d’Italia, nelle due partite giocate. In particolare in gara1 la banda piemontese per 10 inning ha inchiodato i Pirati sullo 0-0 in un estenuante e orgoglioso braccio di ferro, prima di crollare all’undicesima ripresa lasciando via libera ai fuochi d’artificio del Rimini.
Novara è insidioso e accompagnato da buone certezze quando sul monte di lancio si avvale di Jonnatan Aristil, ventinovenne pitcher dominicano che ha giocato in Triplo A, nativo di San Pedro de Macoris (come l’indimenticabile Jesus Matos, personaggio che è nel cuore della gente del Falchi).
Alex Bassani
BOLOGNESI – Alex Bassani, 25 anni, è il sesto battitore attualmente della Italian Baseball League. Batte 385, con 10 battute valide su 26 turni nel box. Precede giocatori importanti come Desimoni, Gradali, Vasquez, Chapelli, Mazzanti.
Lorenzo Dobboletta, esterno centro, 22 anni, scattante, ottimi riflessi, difensivamente è una sicurezza assoluta.
Filippo Agretti, 20 anni, interbase e seconda base, è un interessante prospetto.
Che cos’hanno in comune questi tre ragazzi? Che sono dei prodotti del baseball bolognese.
Due sono cresciuti nel settore giovanile della Fortitudo: Bassani (nativo di Castel San Pietro), Dobboletta (nativo di Zola Predosa). Mentre Agretti – che è di Bologna – ha fatto parte degli Athletics e dei Redskins Imola.
La curiosità è… che il Novara è più bolognese della Fortitudo. Nel senso che Novara ha in squadra tre ragazzi bolognesi. Mentre la Fortitudo Baseball Bologna non ne ha neppure uno nel roster (sì, in una situazione d’emergenza ha chiamato Lorenzo Fabbri, che era libero, inserendolo per una partita come DH, in gara1 a Padova ma … chissà se verrà utilizzato ancora).
Riflessione: la Fortitudo non sa concedere spazio ai giocatori bolognesi. Lo fece qualche anno fa per D’Amico, tempestivamente messo a difendere l’hot corner quando ci si rese conto che il giapponese Sato non sapeva ricoprire quel ruolo. Contrariamente a quanto si pensava…
D’Amico non è un super, in IBL ha mostrato limiti come battitore, però tiene il campo bene in difesa. Apprezzabile senso della posizione e buon guanto. Un posticino, come cambio, per lui la Fortitudo avrebbe potuto trovarlo.
Ora D’Amico gioca interbase nella Comcor Modena. E batte 429. Quasi come il mitico cubano Yosvany Peraza!
Evidentemente è una “filosofia” della Fortitudo Baseball preferire valorizzare giocatori che arrivano da fuori, anzichè i bolognesi. Lele Frignani (che faceva parte della Fortitudo juniores nel 1995) e Bidi Landuzzi sono stati gli ultimi grandi giocatori locali che la Fortitudo ha lanciato. E’ già passato un po’ di tempo…
Foto del fotografo di redazione Lauro Bassani/PhotoBass.eu