Tornano ad essere presenti nel massimo campionato di baseball anche i Rangers di Redipuglia, squadra del Friuli Venezia Giulia, regione che ha scritto tanta storia del Vecchio Gioco. Una storia di passione e tenacia, condita con tante competenze tecniche, che ha seminato non solo nel Nord-est una filosofia di gioco fatta di sacrificio e sudore che ha permesso di portare e di giocare ai massimi livelli almeno una società per ogni stagione agonistica. E anche quest’anno dal Carso è salita sulla ribalta nazionale una compagine storica che nel corso degli untimi decenni ha incamerato traguardi e sofferto rinunce imposte solo dalla mancanza di risorse finanziarie adeguate. Da queste parti non si fanno i passi più lunghi della gamba.
Ma i Rangers di Redipuglia – che giocano all’ombra di quel Sacrario che conserva le spoglie di oltre centomila caduti della Grande Guerra – quest’anno hanno inanellato due conquiste ottenendo, nel corso di due anni, di passare dalla B in A1 dopo un campionato altalenante, ma ricco di pathos e voglia di vincere.
“Ci siamo trovati in alcune circostanze a giocare delle partite in trasferta con numerosi giocatori impegnati con il lavoro, dato che siamo semipro – mi spiega un interno del team giuliano – tanto che ci siamo ritrovati ad avere solo 8 giocatori e 4 lanciatori da far giocare fuori casa. Lanciatori che non avevano mai battuto. Come a Bolzano dove gli stranieri non avrebbero potuto giocare la seconda partita così Frank Pantoja il Manager cubano da 24 anni in regione e trascinatore dei Rangers con i coach Ivan Mederos e Andrea Bazzarini, ha fatto scendere nel box di battuta Renè Mazzocchi uno dei nostri lanciatori con un campionato impeccabile, digiuno di mazza ma che ci ha fatto vincere l’incontro. E la situazione analoga si è riproposta ancora a Senago quando con le basi piene c’è stata una valida che ha risolto l’incontro”.
Tenacia Giuliana resa possibile dalla passione instancabile del Presidente Sechi affiancato da tutto il direttivo che si sono messi immediatamente all’opera per organizzare la stagione 2019. Un team trascinato in campo anche dall’apporto importante di Eduardo Figueroa e Renè Mazzocchi arrivato a conquistare anche la casacca azzurra della nazionale per il SuperSix.
Come sarà già accaduto chissà quante altre volte, come a Nettuno con padre e figlio Trinci, anche a Redipuglia la storia si ripete: un successo con una contemporanea presenza in campo di padre e figlio.
E proprio nell’ultima partita che ha determinato la vittoria dei Rangers e la possibilità di giocare il massimo campionato, è salito sul monte a rilevare un ottimo Polo al settimo inning Simone Bazzarini – giunto quest’anno dal Padova – che, come aveva abituato i suoi compagni, ha chiuso in scioltezza il confronto.
Un abbraccio con il padre e la gioia è esplosa in campo culminata alle 5 di mattina a Redipuglia dove la squadra è stata accolta al ritorno da Bollate da tutti i dirigenti, tifosi e una mega grigliata a base di cevapcici, salsicce wurstel ed uova per tutti.
Bravi muli !!! Esempio per tutti di serietà societaria , dedizione ed impegno comune ….. E a proposito di comune vedremo cosa farà quello di Fogliano Redipuglia , in termini di supporto logistico , ma mi sa ….
Complimenti, e il prossimo anno?
quindi il prossimo anno si riparte dalla serie c?