IBL, prime indicazioni dopo un mese di campionato. Il Club del Titano sta cambiando volto. E’ in arrivo Marco Nanni nuovo allenatore. E arriverà un affidabile interbase (Colmenares?) per dare solidità al diamante. Movimenti di mercato con i quali San Marino cerca di raggiungere quegli equilibri che Rimini ha già.
Italian Baseball League 2016, prime riflessioni. Rimini (8 partite giocate) è già al comando. Viaggia con uno streak di 6 successi. Confermando la mentalità e l’organizzazione che hanno permesso ai Pirati di conquistare lo scudetto l’anno scorso.
La squadra romagnola è quella con i migliori equilibri. A questo punto sarà interessante verificare i movimenti di mercato e gli aggiustamenti tecnici che farà San Marino (in settimana la scelta di un forte interbase a dare solidità al diamante, sacrificando l’esterno centro Carlos Duran, e l’arrivo molto probabile di Marco Nanni come nuovo allenatore al posto del dimissionario Doriano Bindi). Da capire anche se la Fortitudo UnipolSai Bologna – che ha cominciato la stagione con prestazioni contraddittorie e con un ben poco brillante 5-4 in classifica – è soltanto in ritardo di condizione, con giocatori da recuperare dopo infortuni, oppure se… esistono problemi di altro genere.
Il campionato a 7 squadre, e dunque zoppo, con un team che ogni settimana è chiamato ad osservare un turno di sosta forzata, impedisce per il momento valutazioni profonde. Ci si è messa di mezzo anche la pioggia, a costringere due gare al rinvio. E così c’è chi fino d ora ha giocato 8 partite, chi ne ha fatte 11, chi 9 e chi 12. In questa situazione pasticciata, un aspetto però è chiaro. Indiscutibilmente chiaro. La certezza che i Pirati di Rimini, campioni d’Italia in carica, sono solidi e forti.
L’aver perso campioni come Alex Romero (che nei suoi 3 anni con la casacca dei Pirati ha totalizzato 179 battute valide, 108 RBI, 96 basi-ball, 360 di media battuta e 507 di slugging), come Beppe Mazzanti, come Ray Olmedo, come Leo Zileri, poteva anche far pensare ad un Rimini un po’ “ridimensionato” nel box di battuta. Invece no. Non è così, o non sembra essere così. Lo dimostra un raffronto con il Rimini 2015. Intanto c’è da notare l’identica situazione di partite vinte-partite perse dopo otto gare: 6-2. Ed ecco che in un “uno contro uno” fra battitori Ray Olmedo era a 12 valide in 28 turni alla battuta, mentre il suo sostituto nel ruolo di interbase, José Flores, sta battendo 389 di average (14 valide in 36 turni). Romero l’anno scorso di questi tempi batteva 11 su 31, Daniel Mayora si colloca su quei livelli: dopo otto partite è a 10 su 30 (con 500 di slugging). Leo Zileri stava battendo 8 su 31, adesso c’è Mirco Caradonna che viaggia con 8 su 29 (5 singoli, 2 doppi e 1 fuoricampo). E dove c’era come battitore di potenza Peppe Mazzanti (che saltò cinque delle prime otto gare del campionato 2015, collezionando un 5 su 11 in tre partite) ecco l’eterno Jairo Ramos al quale il cambio di casacca – da San Marino ai Pirati riminesi – ha ridato nuove intense motivazioni. Il veterano “clutch man” italovenezuelano ha di nuovo gli occhi della tigre, torna a sentirsi protagonista e batte 321 (9 su 28, con 3 doppi).
Ma il marchio di fabbrica del Rimini è una difesa compatta e organizzata che è prima per Team Fielding con la percentuale di 980, nonchè un monte di lancio che con 1.80 di ERA risulta decisamente il migliore (chiara la differenza con Parma, al secondo posto con 3.00).
Rimini possiede i migliori equilibri perchè ha un monte di lancio profondo e di qualità, dove spicca la “stella” Alexis Candelario il miglior pitcher del campionato italiano di massima serie. Rimini in otto partite ha commesso soltanto 6 errori difensivi. Si pensi che la Fortitudo Bologna… sei errori li ha commessi in una partita, quella di venerdì corso al “Falchi” contro San Marino. E lo stesso San Marino fece 6 errori in una partita: il 16 aprile contro il Nettuno Baseball City al “Serravalle Field” quando concesse 13 punti ai nettunesi.
Ultima per Team Fielding, la formazione del Titano: 12 partite giocate, 21 errori, 956 di percentuale. Il diamante – orfano del seconda base Francesco Imperiali – difetta di solidità. Occorre un interno di qualità e carisma in mezzo al campo, a trasmettere concretezza e certezze. Serve un forte interbase. Anche perchè Jack Santora è molto indietro, per ora viene utilizzato come DH, non assicurando affidabilità in questo momento come shortstop. E poichè prima del ritorno di Francesco Imperiali passeranno altre due, o tre settimane, diventa necessario e urgente l’inserimento di un difensore dal “guanto d’oro” che possa dare equilibrio e sicurezza a tutta la difesa. Un forte interbase, dunque, al cui fianco possa recuperare serenità e certezze Joe Mazzuca, il terza base che ha cominciato questa sua nuova stagione italiana con 9 errori.
San Marino ha bisogno di trovare equilibri. Ed ecco che un interbase di alta qualità (come potrebbe essere Colmenares, il quale è anche ottimo battitore) e l’arrivo di un allenatore come Marco Nanni molto attento ai dettagli ed estremamente rigoroso nell’organizzazione difensiva, permetterebbero al San Marino di raggiungere quella consistenza e quella regolarità di rendimento che non ci sono state fino ad ora.
Sull’altare di un forte interbase ci sarà – inevitabilmente, inesorabilmente – un “sacrificio” importante. E il maggiore indiziato appare Carlos Duran. Sarà una rinuncia dolorosa, perchè è un giocatore che indossa la casacca del San Marino Baseball dal 2008. Il mancino venezuelano ha dato tanto a questo Club, quella casacca numero 6 era ormai un’istituzione sul Titano. L’uomo di Barquisimeto ha vinto 4 scudetti con San Marino. Con le sue grandi gambe in difesa e con quel giro di mazza ampio e poderoso, Duran ha confezionato dal 2008 al 2015 498 battute valide (ora ha superato quota cinquecento), 46 homers, 268 RBI, 105 basi rubate, 123 basi per ball. Esterno centro veloce, tempista, spettacolare, da 974 di fpct.
L’eventuale “taglio” di Carlos Duran non è dettato da un rendimento insufficiente, anche se il suo attuale 250 di media-battuta fa pensare ad un giocatore in fase calante. Sarà una rinuncia per una ristrutturazione tecnica della squadra. Che ha bisogno di un affidabilissimo interbase. Nessun problema invece per coprire il ruolo che è di Duran, poichè quella di centerfield è la posizione naturale di Sebastiano Poma. Al fianco del giovane parmigiano, da quest’anno a San Marino dove sta battendo 404, ci saranno Reginato e Chiarini (con Vasquez in prima base) oppure Vasquez e Reginato (con Chiarini in prima). Occorrerà ancora un mesetto prima che sia recuperabile Gabriele Ermini, prima base-DH.
Probabilmente ci sarà un altro cambiamento nel roster dei Titani. Justin Germano, pitcher di grande valore e dal prestigioso passato (ben 9 anni ha lanciato in Major League, fra San Diego, Cincinnati, Cleveland, Boston, Chicago Cubs, Toronto, Texas, totalizzando 96 presenze, 330 inning, 10 partite vinte e 20 perse) si è infortunato al gomito. E’ rientrato negli Stati Uniti per farsi curare. La dirigenza sammarinese cercherà di capire l’entità dell’infortunio e i tempi di recupero. Potrebbe aspettare Germano (che aveva cominciato bene la sua esperienza in IBL, 2 partite vinte e 0 perse, 0.69 di ERA, 12 K in 13 inning) decidendo di ingaggiare un pitcher a gettone. Oppure… se la situazione fisica di Justin Germano sollevasse dei dubbi, la società della Repubblica del Titano andrebbe con un certa urgenza su un lanciatore destinato a rimpiazzare in via definitiva Germano.
Come si può notare, è un San Marino destinato a cambiare volto. E ad acquisire – presumibilmente – equilibrio e concretezza.
La Fortitudo affidata a Lele Frignani è partita alquanto in affanno, a differenza delle Fortitudo allenate per un decennio da Marco Nanni. Che normalmente partivano forte. La squadra bolognese è in ritardo. Sul piano della condizione fisica e del rendimento. Penalizzata anche da infortuni e da lenti recuperi. Sambucci e Pizziconi hanno praticamente cominciato soltanto ora la loro stagione. Ronny Cedeno, la superstar con 10 anni di MLB alle spalle, è come non l’avessimo ancora visto. Utilizzato soltanto da DH (è venuto per fare l’interbase…), non ha mai inciso: 1 su 12. Che equivale a 083 di media-battuta! No, Cedeno non è un ex. E’ andato forte nella Liga Venezolana l’inverno scorso, ha giocato fino a gennaio spingendo i Navegantes ad entrare in finale. Si è infortunato ad un polpaccio e non ha potuto giocare la serie per il titolo. Vinto dalle Tigres de Aragua. Presumibilmente, per recuperare da questo problema muscolare, Ronny è rimasto fermo abbastanza. E ciò potrebbe spiegare il ritardo di condizione, di preparazione.
Sta di fatto che fino ad ora è stato un oggetto misterioso. Però è saggio avere pazienza e aspettare che entri in forma.
Ci sono altri motivi per spiegare questo impatto impalpabile con il campionato italiano? Sembra di no. Si parla di un buon feeling fra Cedeno e i suoi nuovi compagni di squadra.
Nella Fortitudo è ancora indisponibile l’esterno Russo. E poichè – stranamente – questo roster è decisamente “corto” (11 giocatori in position player) è chiaro che già bastano due assenze contemporanee per fare scattare l’allarme dell’emergenza.
Sul piano tecnico, Osman Marval si sta dimostrando il battitore di potenza che proprio serviva all’InipolSai. Però… come catcher non vale Guillermo Rodriguez, non ne ha la stessa sicurezza. Monte di lancio. Patterson non si è presentato bene. Andrà verificato ancora. Lo staff tecnico sta insistendo con Luca Panerati “partente” nella partita dei lanciatori italiani. Però è regolarmente in difficoltà. E spesso diventa una partenza in salita per il team bolognese. Cosa farà ora manager Frignani? Affiderà la partenza a Riccardo De Santis, con Panerati rilievo?
Personaggi. Interpreti interessanti in queste prime settimane di IBL 2016 sono Ronald Uviedo (lanciatore da 3 vinte e 1 persa, e 0.64 di ERA), Alessandro Deotto, Charlie Mirabal, Lorenzo Gradali e Mario Martinez: tutti giocatori del motivatissimo Parma che Gibo Gerali sta proponendo. E poi… fiammeggiante l’avvio di stagione di Giuseppe Sciacca del Padova miglior battitore del campionato per average (407). Bene Alex Bassani del Novara (385 di media battuta). E i pitchers nettunesi Paul Estrada (ottimo lanciatore, 2 partite vinte e 1 persa, 1.50 di ERA) e Rodney Rodriguez closer da 2 salvezze e ancora a 0.00 di ERA.
Sembra avere ritrovato la forma e gli stimoli dei suoi giorni ruggenti Mario Chiarini (San Marino), già 16 valide, 10 punti, 13 RBI (alle spalle del compagno di squadra Vasquez), 2 homers, 25 “total bases”.
Il “principe delle rubate”? Paolino Ambrosino: 8 rubate su altrettanti tentativi. E’ l’unico veramente al top della condizione nella Fortitudo. Grandi gambe per corse sulle basi e per arrivare su ogni pallina là in fondo, nel territorio dei jardineiros.