Le mamme del Baseball, dopo Nettuno e Parma, raggiunge la costa romagnola in quel di Rimini per incontrare la madre di un giocatore che dopo diversi stagioni ha trovato nel Rimini baseball un ruolo importante per una squadra di vertice ed aver fatto le fortune di Imola, Godo, e Novara a Rimini passando per Bologna, per raggiungere la definita consacrazione questa stagione ed essere in pianta stabile uno dei protagonisti anche in Nazionale. Gran lanciatore impiegato spetto come terza base, con il vizio delle battute extra base, stiamo parlando di Alex Bassani punta di diamante della Nazionale Italiana. Incontriamo Tania Ghini mamma di Alex e fotografa di sport vediamo cosa ci dirà di suo figlio.
Tania, già Alex ricopre diversi ruoli sul campo, te in che ruolo giocheresti?
“Centro panchina con lo scorer in mano, che è meglio!”
Quanti inning/partite hai visto fino ad oggi di Alex?
“Tutte, escluso alcune di Novara e Nettuno anche perché nelle giovanili, fino all’IBL2 io ero dirigente accompagnatore e suo babbo coach. Il baseball è stato il tratto d’unione tra noi, esempio da una base su ball partivano lunghe diatribe che poi potevano portarci a parlare della scuola o di qualsiasi altro argomento possibile”.
Tante squadre, diverse città, dove ti sei vista meglio e dove Alex ha i ricordi migliori non solo per le vittorie?
“Sia io che Alex – continua Tania Ghini – abbiamo grande spirito di adattabilità, per cui ci sono state cose positive e negative ovunque. Penso si sia trovato bene in tutte le società, anche perché sono stati tutti gruppi di ragazzi con cui si è trovato bene”.
Qual’è stato il suo impatto con Rimini, quest’anno finalmente in squadra che lotta per vincere?
“Nessun problema, anche perché lui ha sempre giocato al massimo delle sue possibilità, e non teme le sfide, con i ragazzi si è subito integrato, anche perché, diciamola tutta, bene o male si conoscono tutti”.
Vorresti vederlo giocare in qualche squadra anche all’estero?
“Perché no! Deve fare ciò che lo gratifica. Dopo tanti sacrifici merita un po’ di soddisfazioni”
Si arrabbia dopo una sconfitta o di più te?
“Più io! Non è che mi arrabbio, però ci rimango male. Lui è più obbiettivo, e valuta che in campo c’è anche l’avversario e quindi i meriti degli altri”.
Dove vedi Alex tra 5 anni?
“In qualsiasi posto e l’unica cosa che spero è che sia felice”.
Quante interviste hai fatto fino ad oggi?
“E’ la prima”!
Un giudizio sulla stagione di Alex anche in prospettiva degli impegni della Nazionale?
“Una buona stagione, anche se tutte sono positive, pure quando va male, qualcosa impari sempre. Nelle due stagioni fermato per gli infortuni alla spalla, pur di non stare fermo, ha avuto la caparbietà di “riciclarsi” come lanciatore, ruolo che non ricopriva dalle giovanili. Per la Nazionale, spero che possa continuare a dare il suo contributo, specialmente in questo periodo che si inizia a lottare per l’accesso alle olimpiadi. Certo è che vedere sullo stendino le divise ad asciugare del Rimini e soprattutto della Nazionale è una bella sensazione. In bocca al lupo a tutti”.
Uno dei tanti ricordi che ci ha fatto ridere
“Ad un torneo a Grosseto, reclutato all’ultimo momento al torneo di Arezzo, durante una partita il manager manda Alex a lanciare, ma era tutto mezzo acciaccato, sale sul monte,ultima difesa, tre strike out, tra i quali un fortissimo battitore (era minimo quattro volte più grande di Alex che era veramente piccolino, ma tutto pepe) che era più facile che la mettesse fuori che altro. Scende dal monte e senza nemmeno fermarsi dice : “ io sono già a posto “ e se ne va. Rimanemmo tutti a bocca aperta, poi la risata fu generale.
A proposito di tornei mi sento di dire ai genitori che non sono una costrizione che impedisce di fare le ferie, ma un’occasione per condividere esperienze eccezionali coi propri figli. Noi ci siamo veramente divertiti tanto quando Alex partecipava ai tanti tornei giovanili”
Brava e grazie Tania, prova superata!!!!
Brava Dada….non so il perchè ma sono molto d’accordo con te su tutto !!!!
Grande Tania …..!!!!
Simone
Ho sempre pensato che Alex sarebbe diventato un buon giocatore “nella media”. Non ci avrei creduto come lanciatore.
Mi ha deluso: ho sbagliato pronostico.
Anche i GRANDI ogni tanto sbagliano ….Per fortuna !!!!….Un abbraccio Franco !!!
merito suo …..e dei genitori 😉