Samuele Gamberini
“Dimes, perché non mi fai battere?”.
Lo sguardo di disappunto di Samuele Gamberini esprimeva chiaramente il concetto, incrociando gli occhi di suo nonno. Il ragazzo, 16 anni, era deluso, anche arrabbiato, mentre prendeva corrucciato la strada della “base intenzionale”. C’è da capirlo. Qualunque giovane battitore che abbia una voglia pazza di girare la mazza e di colpire la pallina e buttarla fuori… prova inevitabilmente un senso frustrazione quando viene mandato in base. Senza che gli sia stata data l’opportunità di battere, di esprimersi. Avverti quella sensazione strana… come se ti avessero tarpato le ali.
Dimes Gamberini non poteva agire diversamente. E’ un veterano del baseball italiano, un profondo conoscitore del Vecchio Gioco, Ex-giocatore, allena da decenni e soprattutto insegna la tecnica e lo spirito del baseball. Quest’anno è alla guida degli Athletics, che domenica al campo “Leoni” di Casteldebole affrontava il Longbridge in un appassionante derby bolognese di serie A2.
Errico Perilli
Gara1, quella delle 11 di mattina. Ottavo inning d’una sfida sul filo delle emozioni più intense. Punteggio in parità: 8 a 8. Gli Athletics, in rimonta, sono riusciti nel loro ottavo attacco a recuperare completamente. Va in attacco il Longbridge. Rondelli si guadagna la base per ball. “Sacrificio” di Canuti per far avanzare in seconda il compagno di squadra. Borghi viene messo strike out. Situazione di 2 out e un corridore sul cuscino di seconda base. Tocca a Samuele Gamberini andare a battere. Rappresenta il pericolo principale per la squadra del Pilastro. E’ il nipote dell’allenatore degli Athletics. Gli occhi della tigre, Samuele è lì che scalpita. Prende posizione, la mazza ben salda nelle solide mani. Gonfia i muscoli.
Dimes è impassibile. E’ l’allenatore degli Athletics e deve prendere la decisione che ritiene più corretta per la sua squadra. La logica suggerisce di concedere la “base intenzionale” al battitore numero 5 (il più potente) del line-up del Longbridge. Ed è ciò che appunto ordina Dimes Gamberini al suo lanciatore Alessio Napoli, l’esterno sinistro, chiamato a salire sul monte dopo 6 inning del pitcher partente Francesco Giorgi.
Teoricamente è la scelta giusta.
Samuele sbuffa, ma questo è gioco…
La grande bellezza del baseball sta anche nella strategia. In quelle tante varianti tattiche, che confinano con la psicologia.
Del Priore Ferri
Il baseball è pure uno sport estremamente imprevedibile. Dietro l’angolo, si nasconde sempre (o spesso) un possibile colpo di scena.
Succede che un allenatore scelga la strada più logica. Succede anche che – un attimo dopo – la sua strategia venga buttata in aria e si trasformi in cenere. Per la bravura di un giocatore avversario,
Quella battuta valida che si è cercato di non concedere a Samuele Gamberini, te la trovi sulla mazza di Riccardo Tassoni. L’esterno sinistro del Longbridge “legge” bene il lancio del pitcher, gli prende il tempo, il giro di mazza è efficace: singolo, battuta non profonda ma velenosa. Che permette a Lorenzo Rondelli di firmare il punto della vittoria. 9-8.
Già, 9-8. Sarà anche il punteggio della sfida pomeridiana. Differente nel suo sviluppo. Se in gara1 era partito forte il Longbridge, 8 punti nei primi tre assalti, portandosi sull’8-3 prima del recupero degli Athletics, in gara2 avvio decisamente più aggressivo della squadra di Dimes Gamberini arrivata addirittura ad avere 6 punti di vantaggio, sul punteggio di 8-2 dopo cinque inning.
“Il nostro problema è che abbiamo due soli lanciatori. Per due partite, da 9 inning. Dopo i pitcher partenti, dobbiamo arrangiarci con quel che abbiamo”. Osserva Dimes Gamberini. Non è un lamento. Sa che la squadra è questa e cerca di ottenerne il meglio che si può. Lavorando, lavorando. E cercando trasmettere messaggi positivi. “Mi va bene questo gruppo. Per il monte di lancio voglio dare spazio e far fare esperienza, un po’ alla volta, a Riccardo Nepoti, un classe 2004. Stavolta non mi è stato possibile, aveva mal di schiena, non era giusto utilizzarlo. Preferisco che recuperi bene”.
Nella seconda gara gli Athletics, con i lanci del loro pitcher straniero Lazaro Hernandez (10 strikeout confezionati in 5 inning, 13 in 6,1 rl) e il fuoco sulle mazze di Fabio Del Priore e di Mirko Errico, stavano facendo la voce grossa. Il destino della partita pareva nelle loro mani. 8-2.
Al sesto inning il sussulto d’orgoglio del Longbridge. Il pitcher avversario comincia già ad avere un numero sostanziosetto di lanci nel braccio. La “seconda squadra” della Fortitudo comincia il suo sesto attacco con un singolo di Gilberto Borghi (che chiuderà la sua felice partita con 4 su 5 nel box di battuta, e 4 RBI). Ed ecco nel box Samuele Gamberini. Stavolta Dimes Gamberini non gli concede la base intenzionale. Ha fiducia nel suo lanciatore. Lazaro Yero Hernandez è di scuola cubana e ciò è già una garanzia. Gli indica di non tirargli una palla bassa interna. Eh, Dimes conosce bene suo nipote. Le potenzialità e i difettucci di Samuele. Lo ha allenato per diversi anni, fin da quando Samuele aveva l’età di 3 anni…
Càpita che dalla mano del lanciatore cubano esca proprio una palla dritta interna. Samuele ci va a nozze. Bum! Bastonata terrificante. Il sedicenne battitore del Longbridge (che in queste settimane ha raccolto gloria nel massimo campionato, utilizzato da manager Lele Frignani titolare come DH per la sua Fortitudo UnipolSai ancora imbattuta) colpisce duro. La pallina mette le ali, prende il volo, saluta tutti e atterra lontano, lontanissimo, forse la stanno ancora cercando…
Home run al centro. Da 2 punti.
“Come un doloroso pugno nello stomaco, pensando alla mia squadra – afferma l’allenatore degli Athletics – però al tempo stesso ero contento per la prodezza di mio nipote”.
Il fuoricampo del giovane prodigio di “scuola” Fortitudo è per il Longbridge il segnale della riscossa. Il momento del coraggio. Marchi va a prendersi quattro balls, Rondelli singolo a sinistra, Ferri va K, poi Borghi batte al centro la valida per il punto di Marchi. Il Longbridge si avvicina, ma è ancora staccato di 3 lunghezze.
Sull’8-5 gli Athletics hanno ancora un certo vantaggio da gestire. Però Dimes Gamberini si trova nella situazione di chiamare giù dal monte di lancio il suo pitcher cubano. “Hernandez aveva 120 lanci nel braccio. Non potevo chiedergli di più. Non corro il rischio di rovinare un lanciatore per vincere una partita…”.
Salgono sul mound per gli Athletics dapprima il terza base, poi l’interbase.
Nono attacco Longbridge. Singolo di Rondelli, base per ball a Ferri, doppio da 2 punti di Borghi. Punteggio: 7-8.
C’è ancora lui, Samuele Gamberini, nel box di battuta. E suo nonno ordina per la seconda volta nella lunga giornata del derby la “base intenzionale”. Immediatamente dopo, arriva da Accorsi (l’interbase mandato sul monte) il “lancio pazzo” che sposta Borghi in terza base e Gamberini in seconda. C’è la prima base libera e ovviamente manager Dimes Gamberini chiede al suo lanciatore la base intenzionale su Riccardo Tassoni. Poi… Pietro Perilli si guadagna la base su ball, che in situazione di basi piene significa punto automatico. Parità. 8 a 8. Il punto è segnato da Borghi, Gamberini avanza in terza e Tassoni in seconda.
Finale col brivido. La tensione è forte. Queste sono le situazioni nelle quali il baseball offre fortissime emozioni.
Gaiba viene messo strikeout. Sulla mazza di Giovanni Ruzzu si accende la scintilla che accende la magìa,, a pomeriggio inoltrato: l’attimo che il Longbridge raccoglie al volo per il sorpasso e la vittoria. Ancora con il punteggio di 9-8. La battuta di Ruzzu è un singolo che atterra nel territorio dell’esterno centro, spingendo Samuele Gamberini a casabase.
Sorride il giovane Samuele. Mastica amaro suo nonno Dimes, che tuttavia può essere soddisfatto per aver visto i suoi Athletics combattere duro in entrambe le partite contro l’imbattuto Longbridge dei giovani talenti.
Le stats della capolista Longbridge Bologna dopo quattro partite del campionato di serie A2 (girone C):
4 partite, 4 vittorie.
35 punti realizzati, 22 punti concessi.
Migliori battitori:
Average: 588 Gilberto Borghi; 429 Lorenzo Rondelli; 429 anche Samuele Gamberini; 375 Riccardo Tassoni.
Percentuale Slugging: 929 Samuele Gamberini; 765 Gilberto Borghi; 643 Lorenzo Rondelli.
Lanciatori: Niccolò Clemente 2 vittorie, 0 sconfitte, ERA 1.93; Marc Civit 1-0, ERA 3.24; Alessandro Cancelli ERA 5,40; Sam Ghebreigziabiher ERA 5,59; Andrea Nanetti 1-0, ERA 0.00
I “numeri” in Fortitudo di Samuele Gamberini, 16 anni, utilizzato da DH, debuttante in queste settimane nella massima serie:
5 partite, 19 turni in battuta, 9 valide (3 doppi e 1 triplo), 474 di average e 737 di percentuale slugging.
A queste statistiche in serie A (impressionanti per un debuttante sedicenne) si aggiungono quelle prodotte giocando contemporaneamente (le due partite domenicali) in serie A2 con la casacca del Longbridge: 6 valide e 9 RBI in quattro gare del campionato di A2, con 1 doppio e 2 fuoricampo.
Complessivamente, 7 battute extrabase (fra massima serie e A2) nello spazio di due settimane.
Foto del fotografo di redazione Lauro Bassani
Che bella narrazione. Grazie Maestro