Non si è ancora spento l’eco della promozione del Nettuno Softball City in A2 (martedì 1 Novembre la società è stata premiata dal Comitato Regionale Lazio), abbiamo così voluto ascoltare le parole dei due coach che hanno duramente lavorato affinché il sogno si realizzasse: Massimiliano De Cesaris e Gianluca “Cello” Cibati.
Stagione 2022 terminata, alla luce della vittoria del campionato che ha permesso di salire in serie A2, vi aspettavate questo risultato?
M: direi di si, visto poi il risultato finale. La squadra, nonostante i vari problemi avuti durante tutta la stagione, finali comprese, ambiva a tutto ciò. La consapevolezza è maturata dopo la trasferta di Firenze dove siamo tornati vittoriosi in entrambe le gare con conseguente sorpasso in classifica del girone e una gara di vantaggio. Poi siamo stati bravi a rimanere in testa alla classifica fino alla fine del campionato regolare. La pausa troppo lunga prima di giocare le finali ha spezzato il ritmo gara ed è venuto fuori durante le tre gare di finale, non abbiamo espresso al meglio ciò che avevamo fatto nella stagione regolare. Alla fine poi è andato tutto per il meglio, bravi tutti nessuno/a escluso/a.
G: Su questo ho ben poco da dire perché come sai vengo dal mondo del baseball e poi sono entrato a far parte dello staff a campionato iniziato in più non sapevo qual era il progetto ma andando avanti e vedendo i risultati sia delle partite che delle ragazze ci ho creduto e alla fine il lavoro paga.
A vostro avviso, qual è stata la partita più bella e quale la più brutta di questo campionato.
M: Mi rimane difficile dirti quale la più bella o la più brutta. Diciamo che quella in casa contro la Fiorentina vinta con uno squeeze a fine gara è stata una bella vittoria. Quella meno bella, gara tre delle finali ad Iglesias dove non abbiamo giocato sui nostri standard consueti.
G: È difficile dire la più bella sono state tutte belle partite dalla prima a l’ultima del girone. Una in particolare forse vinta all’ultimo inning con un bunt se non ricordo male era contro Firenze in casa. La più brutta se vogliamo chiamarla così è l’ultima partita per il passaggio in A2, mi aspettavo di più ma la tensione era tanta sia per noi che per le avversarie difatti abbiamo fatto punti su molti errori difensivi, ma il nostro monte è stato devastante come al solito con l’ottima prestazione di Fabiana.
La squadra è composta da atlete esperte e da ragazze più giovani, a vostro avviso di quanto sono migliorate le più piccole?
M: Le più giovani sono cresciute tanto, hanno lavorato duro ed i risultati si son visti sul campo. Certo per loro non è stato facile considerato che erano inserite in un gruppo di Senior ed in un campionato Nazionale, manca loro molto la categoria di appartenenza, dove avrebbero subito meno la pressione ed il gap generazionale, confrontarsi anche con le loro pari età avrebbe giovato loro. Nonostante ciò, con i loro alti e bassi (e vedi che a quell’età non sia così) si son tolte delle belle soddisfazioni. Questo per loro deve essere un punto di partenza per potersi migliorare con il tempo, sacrificio su sacrificio, allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, con la voglia di mettersi sempre in discussione.
G: Le piccole sono migliorate tantissimo a livello di gioco, devono migliorare a livello caratteriale, ma questo avviene giocando.
Massimiliano, è una vita che calchi i diamanti, è cambiato il softball?
M: Si il softball, come è giusto che sia, è cambiato molto. O meglio si è evoluto, oggi gli addetti ai lavori hanno a disposizione tanto di quel materiale che prima non c’era e a farla da padrone è la formazione. Ogni anno qualcosa di nuovo da dover apprendere e poi trasmettere sul campo per migliorare le prestazioni delle ragazze. Vengono alla luce figure tecniche specifiche a cui affidare la formazione delle atlete. Ogni anno strumenti e attrezzature atte a migliorare sempre più, sia dal punto di vista atletico che del gesto tecnico in assoluto. Materiale da gioco sempre più performante e quant’altro. Oggi assistiamo ad un gioco molto più veloce e dinamico, rispetto a venti trenta anni fa .
G: Nel box di battuta cambia molto la reattività dato che la palla arriva da 12 mt alla velocità all’incirca di 65-70 mhp, non è facile poi con tutti gli effetti, si usa molto il bunt sia di sacrificio che a sorpresa che nel baseball si vede ben poco, in parole povere nel softball la forza non aiuta, serve molta velocità nelle mani ad uscire per colpire la palla.