Alessandra Cirelli tra il presidente Mario Attuto e il dirigente Fulvio Bellobono
Alessandra Cirelli, una vita sui campi di softball e un curriculum che a leggerlo manca il fiato. Un ultimo riconoscimento ritirato in questi giorni, al Circolo Canottieri Lazio, il premio Luigi Bigiarelli, da parte della Società Sportiva Lazio, al fine di valorizzare tutti coloro che si sono distinti nell’ambito sportivo biancoceleste e non solo, autentica regina del softball biancoceleste, con la Lazio ha contribuito ad una sorta di egemonia delle biancocelesti nella disciplina.
Ritorni in sella con questa nuova realtà del softball italiano, cosa ti ha convinta a dire si?
“La nostalgia … e la follia nostalgia del gruppo, ragazze che hanno giocato con me per tanti anni e con le quali abbiamo condiviso un periodo eccezionale. La follia di ributtarmi in un impegno che già so quanto sarà arduo.”
Una parte delle atlete che andranno a comporre il tuo roster, come accennavi prima, le conosci già per averle allenate in passato, altre invece no, hai avuto modo di verificare se tra le ragazze di Anzio e Nettuno ci sono valide giocatrici per la A2?
“”Finora siamo stati in campo ben poco e quindi l’idea che mi sono fatta è superficiale. La maggior parte delle ragazze sono giovanissime, ci sarà molto da lavorare con loro. Credo che tre o quattro potranno essere inserite nel roster di A2 ma abbiamo ancora tempo per approfondire.””
Con la società avete prefissato un obiettivo? Se si, quale?
“”L’obiettivo è ancora prematuro da stabilire, dipenderà certamente dai rinforzi che riusciremo ad avere. Sicuramente il progetto è a lungo termine per sviluppare un gruppo giovane e numeroso sul territorio, che possa garantire una continuità fondamentale per puntare poi ai risultati. “”
Ora una domanda a carattere personale, raccontaci del premio “Hall of Fame” avvenuta nel 2011, probabilmente quello più prestigioso tra i tanti che hai vinto. Dev’essere stato qualcosa di molto emozionante ?
“”L’induzione nella “Hall of Fame” è stata una soddisfazione impagabile. Tra l’altro la candidatura con le motivazioni è stata presentata a mia insaputa dalle giocatrici di quel tempo, la squadra dell’Urbe Roma e questa è stata una ragione in più per sentirmi ancora più felice. La cerimonia è stata veramente emozionante!””
Da quando giocavi tu ad oggi, quanto è cambiato questo sport sotto l’aspetto tecnico e fisico?
“”In mezzo secolo il softball è cambiato moltissimo tecnicamente e strategicamente, è molto più potente e veloce, anche l’attrezzatura utilizzata oggi non ha niente a che vedere con quella di un tempo. Per esempio le mazze sono fatte con materiali che senza dubbio favoriscono l’aumento dei fuoricampo che una volta erano davvero rari. La tecnica di lancio si è sviluppata e riesce a sfruttare molto di più forza e velocità. Una volta però c’erano molte più giocatrici, e in tutta Italia.””
Ringraziamo Alessandra per la disponibilità.
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