Nel rinnovato consiglio federale Fibs che ha visto eletto alla presidenza Andrea Marcon, rieletto tra i consiglieri l’ex vice presidente della gestione Fraccari, Totoni Sanna. Un risultato importante il suo, considerato che è stato scelto nel gruppo di Massimo Fochi sconfitto al ballottaggio. Evidentemente il lavoro svolto in passato che ha visto Totoni Sanna in prima linea a rappresentare la Fibs con apprezzabili risultati, ha convinto gli elettori che hanno voluto ancora il presidente della Nuoro Softball tra i consiglieri federali. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Rinnovato il Consiglio Federale Fibs, cambio della guarda alla presidenza. Eletto Andrea Marcon e non Fochi, che correva con te. Perché Fochi non ce l’ha fatta?
“E’ stata un’assemblea molto strana, che comunque evidenzia alcuni dati importanti. Il progetto di Fochi è stato sicuramente il più apprezzato dalla base, e i risultati lo hanno detto molto chiaramente. Al primo turno, quando l’Assemblea ha votato sui diversi programmi presentati, il 43% di Fochi rispetto al 34% di Marcon e il 20% di Antolini ha espresso in maniera netta qual’era il progetto migliore.
Al ballottaggio sono poi intervenute altre logiche che non hanno certo riguardato la qualità dei diversi programmi presentati, e che hanno comunque dato come risultato un movimento spaccato in due. Infatti tra i due schieramenti vi sono stati solo 320 voti di differenza tra i quasi 12.000 voti a disposizione.
Nella precedente gestione targata Fraccari eri vice presidente, vogliamo ricordare le tappe più significative per quanto ti riguarda?
Nel suo discorso di commiato Fraccari ha illustrato tutta una serie di attività che sono state fatte e che rimarranno parti indelebili e difficilmente replicabili negli anni futuri.
Dal verde azzurro e verde rosa alle accademie regionali, dal torneo delle regioni al Mondial Hit, dallo svincolo unilaterale dei giocatori alla partecipazione a manifestazioni di carattere mondiale per ragazzi ed atleti seniores a costo zero per la FIBS.
Mi piace inoltre ricordare il tanto lavoro fatto a favore di società che talvolta rischiavano di scomparire anche da palcoscenici importanti. Questo è stato forse un lavoro meno appariscente di altri, ma ogni volta che ci si riusciva mi rendevo conto di essere riuscito a mantenere in vita storie ed esperienze importanti.
E poi le scelte coraggiose di lavorare per ricostruire una nazionale di softball italiana e vincente dopo la crisi del 2009, unitamente ai tanti chilometri che il manager del softball Centrone ha percorso per portare la voce della Federazione in tutti gli angoli d’Italia, dai campi di ISL fino a quelli delle ragazze.
Che opinione hai di Marcon?
Lo conosco da tanti anni come un grande appassionato del softball. Ho condiviso con lui tante esperienze importanti e gratificanti nel passato. Ci siamo allontanati ai primi di quest’anno quando ho capito che mentre io volevo un movimento che si evolvesse rispetto al passato ma che fosse unito in questo percorso, lui preferiva altre strade. I risultati di Salsomaggiore dicono che ha vinto lui.
L’assemblea ha eletto comunque te (con 2059 voti) nel nuovo consiglio federale presieduto da Andrea Marcon, come vedi questa nuova strada che ti aspetta?
E’ stata una grande soddisfazione e gratificazione. Erano 16 anni che l’assemblea non eleggeva in consiglio federale membri che non facevano parte del gruppo del presidente eletto. Per questo intendo ringraziare tutti coloro che mi hanno chiamato a proseguire il lavoro di sviluppo delle nostre discipline dandomi una grande responsabilità. Percorrerò questa strada con la solita grande passione per il baseball ed il softball che mi caratterizza. Sarò presente in Consiglio Federale anche per essere la voce di un gruppo straordinario con il quale ho condiviso questa campagna elettorale e che ha sostenuto in maniera decisa la mia presenza dentro il parlamentino della FIBS.
Lavorerò in Consiglio Federale, qualora me ne sarà data possibilità, mettendo a disposizione la mia esperienza di consigliere federale uscente, ma anche quella di un operatore sportivo che da più di vent’anni prosegue nella sua attività di base in Sardegna.
Cosa c’è da cambiare, secondo te, nel baseball e softball in Italia?
Credo che ci sia poco da inventare. Sicuramente, prendendo spunto dal nostro programma, bisognerà lavorare maggiormente sui comitati regionali. Specialmente negli ultimi anni hanno lavorato meno sullo sviluppo della base e più sul torneo delle Regioni. In taluni casi con risultati organizzativi imbarazzanti. Specialmente al sud, dovremo impegnarci insieme ai delegati ed ai presidenti regionali per rinforzare e talvolta ricostruire quella base che deve rimanere la nostra linfa vitale. Dovremo farlo mettendo sul tavolo risorse umane e risorse finanziarie attraverso progetti verificabili.
Dovremo modificare la comunicazione. Fino ad oggi è stata indirizzata prevalentemente verso il nostro mondo. Dobbiamo cominciare a parlare anche a coloro che oggi il baseball ed il softball non lo giocano. Alle persone che non sono interessate alle medie battute, ma piuttosto possono essere attratte dalle nostre storie, dalle emozioni che il baseball ed il softball possono dare, dalle sensazioni che il nostro gioco riesce a dare ai bambini, ai ragazzi, agli adulti, ai soggetti svantaggiati, alle persone anziane. Noi abbiamo per le mani uno sport “globale”. Questa federazione deve riuscire a rendere più globali anche i nostri portatori di interesse a cui ci rivolgiamo.
Ad esempio, con la Nuoro Softball, quest’anno siamo parte integrante del piano formativo di una scuola media ad indirizzo sportivo. Significa che porteremo il softball quale materia curriculare a circa 70 ragazzi con l’obiettivo di rendere le nostre discipline parte integrante della vita sportiva e formativa di questi ragazzi. Insomma più che cose da cambiare, vi sono molte cose che hanno bisogno di una certa evoluzione che vada di pari passo con le continue evoluzioni della società”.