Quando torneremo alla normalità, perché ci torneremo, mi domando come si chiamerà quel periodo, ch’eppure arriverà, come al termine di ogni fase storica che, da sempre, ha caratterizzato la storia del mondo. Quale nome gli daremo?
“Rinascimento” e “Risorgimento” sono già andati, “Dopo guerra” e “Boom economico”, anche, e allora chissà come chiameremo la ripresa … eh, magari proprio così: Ripresa.
E di riprese il nostro sport, che vive di inning, ne conosce tante: si vince, affrontando una ripresa alla volta. E ogni ripresa va vissuta con estrema concentrazione, perché il baseball è uno sport che non conosce il cronometro: non c’è un tempo definito, di ottanta o novanta minuti, non c’è l’intervallo, c’è solo una lunga “guerra di logoramento” fisica e mentale che coinvolge anche gli spettatori, che in Italia, come ho avuto modo di scrivere più e più volte è un pubblico, molto più attento di quello americano.
E a proposito di Usa, cosa sta succedendo lì? Negli Stati Uniti, come sappiamo, non c’è il servizio sanitario che abbiamo in Italia e che il mondo ci invidia, perché anche se particolarmente stressato, sta tenendo e sta producendo anche molte guarigioni.
Negli Usa ti curi, se sei assicurato e anche lì, non sempre la copertura è per tutto, alle volte è solo “basic”, con quel che ne viene. E allora si fa molta charity, molta beneficenza, che male mai non fa neanche in Italia, e che per esempio ha visto Jason Heyward (1989) esterno destro dei Chicago Cubs donare 200.000 dollari ad una iniziativa proprio dei Cubs per fronteggiare il Corona virus.
In pratica, ha donato 100.000 dollari a Mask Chicago, ossia al Mother aginst senseless killings, e quindi alle madri contro gli omicidi immotivati, perché negli Stati Uniti, girano molte armi e anche adesso si fa la coda davanti all’armeria, più che davanti al Supermarket e 100.000 dollari al Greater Chicago food depository.
Noi, non sappiamo ancora cosa succederà della prossima Stagione, ma siamo nelle migliori condizioni per poterla comunque svolgere come si deve, perché il nostro è uno sport estivo, che potrebbe anche iniziare, che ne so, a giugno inoltrato e chiudere ad ottobre. Facciamo comunque un ripasso delle squadre che parteciperanno al Campionato 2020.
A Bologna, Parma, Nettuno City, San Marino, Redipuglia e Godo, si sono aggiunte Nettuno2, Macerata, Torino e Collecchio.
Dieci squadre, nessuno spaiamento dispari e alcune evidenti novità che mi fanno ben sperare e di cui, non so assolutamente nulla. Collecchio, in provincia di Parma è la sede storica della Parmalat, ha una buonissima scuola di baseball e ha un suo campo con una tribunetta coperta; Torino si presenta con una squadra dal nome alquanto aggressivo: Grizzilies Torino 48 e si trova vicino al vecchio Stadio Filadelfia. Degli Angels di Macerata, davvero non so nulla, se non che hanno uno sponsor di calzature ed accessori per il mare, ma siccome ho sempre desiderato visitarla, mi sa che ‘sta volta ci vado.
Un cosa carina della pagina Facebook degli angeli maceratesi sta nel fatto che hanno scritto sotto le loro foto, in questo periodo virulento: #distantimauniti e questo è bello.
L’unica è partire col Campionato, non appena sarà possibile e sarà possibile, perché il contagio si fermerà e anche se con le ossa rotte, riprenderemo come abbiamo sempre fatto. Go italian baseball.
Bell’articolo, potrebbe essere inviato ai nostri governanti (e magari anche agli elettori USA)!
Come tutti gli appassionati di questo spero vivamente che si possa giocare, ma la situazione attuale non ci fa essere ottimisti. Adesso fibs proroga al 14 giugno e poi? Non sarebbe meglio fare come il rugby, sospeso tutto fino al prossimo anno si sa mai che salti fuori un vaccino. Un saluto.