La partita allo stadio del baseball è tutta un’altra cosa ed è molto più bella che in streaming. Finalmente, alla terza giornata, son potuta andare al Falchi con l’Amato Bene per vedere la Fortitudo in un caldo pomeriggio di giugno e tutto era come l’avevamo lasciato l’anno scorso a parte la mancanza di Marcello Perich (1939 – 2020) il cui seggiolino è rimasto rispettosamente intonso e non certo per il distanziamento sociale.
La settimana dopo sono invece partita alla volta di Verona e sempre con l’Amato Bene per fare una gita, un saluto a Giulietta e a San Zeno, visitare l’Arena, mangiare le tante bontà scaligere (bigoli col ragout di asina su tutto!) e naturalmente vedere una partita di baseball tra la Effe bolognese e i locali veronesi nel complesso sportivo Gavagnin.
Le chiacchiere, tante, i saluti, le prelibatezze dolci e salate della “baracchina” felsinea e veronese e le tante bottigliette d’acqua e the freddo bevuti per attutire la prima calura estiva che pare essere finalmente arrivata, hanno caratterizzato queste prime giornate giocate con il tifo “in presenza” e con l’ormai consueta formula del double header, che negli Stati Uniti viene giocato al meglio dei sette innings, mentre a Bologna e non solo, nonostante i potenziali nove innings, ormai viene giocato solo come negli Usa, perché dall’inizio del Campionato si va per lo più di manifesta in manifesta e questo non è proprio una gran cosa.
Sapete benissimo che per anni ho scritto di quanto mi sarebbe piaciuto che il movimento si ampliasse, magari a dodici squadre, recuperando le piazze storiche come per esempio Grosseto. E anche se quest’anno si stanno giocando e vedendo un sacco di partite inedite ed anche il citato Grosseto fa parte del girone da cui potrebbe uscirne come una delle squadre che disputeranno la fase finale, per ora si vede davvero poco gioco; in pratica stiamo assistendo ad uno Spring Training o un Summer Training che di bello ha solo e, devo dire non è comunque poco, la gioia dei giocatori e delle tifoserie che si muovono per vedere il Bolzano o appunto il Verona giocare contro i Campioni d’Italia in uno stadio storico come il Gianni Falchi e viceversa.
Viceversa, perché anche a Verona ho visto molto pubblico e molto competente ed entusiasta di avere la Fortitudo Bologna al suo cospetto.
A parte ciò, che ripeto non è poco, le partite si giocano con un notevole gap tra una squadra e l’altra e finiscono per essere più che altro degli allenamenti di lusso, che però, mi viene detto, incidono negativamente nella rotazione dei lanciatori e allora speriamo che la “ciccia” si veda tra un po’.
Da una formula così particolarmente aperta potrebbero anche venire fuori delle sorprese e chissà che in realtà non ci sia un crescendo di emozioni.
Anche negli Usa ormai le partite si giocano sempre più alla presenza del “numeroso pubblico” e talvolta senza nemmeno il corredo dell’oramai inseparabile “mascherina” che con le chiavi di casa e il cellulare fa parte del corredo di ognuno di noi quando esce la mattina.
E questo, se vogliamo è la cosa più bella, perché c’è poco da fare questa terribile pandemia ci ha talmente fiaccati che anche una cosa normalissima come andare allo stadio ci sembra al limite del fantastico e ci vorrà del tempo, perché torni ad essere una normale e gioiosa consuetudine, anche se, a pensarci bene, andare a vedere una partita non è mai una cosa normale, perché è sempre un evento o quanto meno è sempre una bella occasione per stare all’aperto, per vedere gente, per cantare, tifare, tirare quattro accidenti e sfogarsi un po’, ma senza esagerare, ci mancherebbe.
E allora popolo del baseball, godiamoci questo Campionato e che sia una Festa per tutti!
Go baseball!
Mah, Baseball.
Tanto per dire, ero tra i pochi che hanno seguito la Fortitudo ad Imola, in un pomeriggio di cui ricordo solo il vento ghiacciato (non a caso era l’8 Marzo), tra i pochi alla trasferta di Padule, con birra al Caffè Togliatti e palline che centrano le auto che percorrono il viale omonimo. Sono ovviamente avvezzo a parcheggiare l’auto, di notte, davanti al cimitero di Godo, per ottimo Baseball e ottimi bomboloni.
Di questo pseudo-campionato cervellotico, fatto di inutili manifestissime inferiorità, mi sono limitato a leggere distrattamente qualche notizia e ho fatto anche troppo. E già mi erano rimasti sullo stomaco i sette innings dell’anno scorso. Credo che i tifosi che seguono il baseball (siamo pochi, dovrebbero preservarci) meritino di essere trattati meglio.
Il campionato inizia a Luglio. Almeno per me. E spero che non assomigli in nulla a quello che finora si è non-visto.