Intervista con il manager che ha condotto il softball azzurro alle Olimpiadi

Pubblicato il Dic 12 2020 - 9:18pm by Massimo Di Cesare
Il softball azzurro ha dominato. Europei e qualificazione olimpica tutto insieme. La firma sull’impresa è delle splendide ragazze azzurre e del loro “Condottiero”, il manager Enrico Obletter. Lo consociamo meglio in questa intervista rilasciata a Baseballmania…
Come nasce l’allenatore Obletter?
“Sono un ex giocatore/allenatore di baseball. Il softball era una passione e conoscevo bene il lancio, un certo Aldo Notari mi propose di fare il pitching coach con Antonio Micheli, allora allenatore della nazionale femminile di softball, con cui sono stato insieme 10 anni e ho diviso tante vittorie ed un’Olimpiade a Sydney 2000, un grande maestro”.
Pregi e difetti dell’allenatore Obletter?
“Come pregi direi l’onestà, mentalità vincente, profonda conoscenza di ogni aspetto tecnico del nostro sport.
Difetti, direi che sono sanguigno, testardo, parlo come mangio, poco diplomatico”.
Come ti senti nel tuo ruolo?
“A mio agio, faccio l’allenatore da quando ho 21 anni, quindi sono 40 anni. Conosco bene il mio mestiere”.
Parlaci del tuo staff tecnico
“E’ il miglior staff tecnico che si possa avere come esperienza, competenza e carattere. Tutti vincenti e grandi professionisti”.
Esiste qualcosa che si potrebbe migliorare a livello di lavoro di squadra?
“Si può sempre migliorare e perfezionare, sappiamo che non si smette mai di imparare, soprattutto dagli errori, per fortuna o per bravura ne faccio pochi”.
Dietro al gruppo delle senior, nelle varie under, c’è del talento su cui lavorare per continuare ad avere un alto livello di gioco come quello espresso dalle attuali “titolari”?
“C’è del talento in Italia questo è fuori dubbio. Non abbiamo i numeri come negli altri paesi dove questo sport ha cultura, ma facciamo piccoli miracoli con i mezzi che abbiamo”.
Sabato 6 Luglio 2019, le qualificazioni Olimpiche, a distanza di più di un anno, che sensazioni provi?
“Provo una sensazione di orgoglio e grande soddisfazione, abbiamo dominato la concorrenza agguerrita in lungo e largo”.
La squadra è già decisa o c’è spazio per qualche cambiamento?
“La squadra non è decisa, abbiamo un roster allargato di circa 30 atlete ed ognuna ha le stesse possibilità di guadagnarsi il posto nelle 15 del roster Olimpico”.
Abbiamo visto la nazionale vincere e perdere, ma sempre uscire a testa alta da ogni sfida, possiamo dire che a livello caratteriale non siamo secondi a nessuno?
“Abbiamo un grande carattere e lottiamo per vincere ogni partita. Non sempre si può vincere, ma lo spirito della squadra azzurra è indomito”.
In ottica Olimpiadi, quali sono le tue maggiori preoccupazioni al momento?
“Le mie maggiori preoccupazioni sono che non riusciamo a giocare per prepararci al meglio per colpa di questa pandemia. Sono in ansia anche per le mie atlete per lo stesso motivo”.
Le Olimpiadi di Tokio sono un punto di arrivo o di partenza per il softball italiano?
“Le Olimpiadi sono il coronamento per una squadra che giunge alla fine di un ciclo dove lotteremo per una medaglia.
Dopo le Olimpiadi si aprirà un nuovo ciclo, con uno zoccolo duro composto da veterane ma anche giovani che scalpitano per avere una chance di giocare in nazionale. Un ciclo naturale direi niente di nuovo”.