La protagonista di questa settimana delle nostre interviste nel mondo del softball è Martina Ciocca del Legnano.
Martina, da poco hai conseguito la laurea, a proposito complimenti, come hai conciliato lo studio con gli allenamenti e il lockdown?
“Grazie mille! È stato un periodo abbastanza stressante sotto vari punti di vista, tra l’obbligo di stare in casa, l’impossibilità di fare allenamenti seri con la squadra, la tesi e gli esami. Onestamente trovo più facile conciliare università e softball durante il campionato, quando ho le partite al weekend e circa 3 allenamenti alla settimana, perché so che devo organizzarmi con il poco tempo che ho per studiare, quindi cerco di sfruttarlo al massimo. Invece, quando la stagione è finita sono meno motivata e tendo a procrastinare di più”.
Come sei arrivata al softball?
“Mio papà giocava a baseball, poi è diventato allenatore e quando ero piccola, casualmente, la domenica mattina passavamo davanti al campo e, sempre casualmente, giocava la seniores di softball, così ci fermavamo a guardarla e non mi ci è voluto tanto tempo per voler provare a giocare e appassionarmi”.
Come dicevamo prima, l’anno scorso con il lockdown, e da come procede probabilmente anche quest’anno sarà la stessa cosa, come è cambiata la tua vita e come è stato giocare in assenza di pubblico?
“Ho sofferto abbastanza in questi mesi di lockdown, a me non piace stare in casa, ho bisogno di rapporti sociali e di allenarmi, soprattutto dopo che ero abituata ad andare in università dalla mattina fino al pomeriggio e subito dopo, treno per gli allenamenti, e poi, dopo un’ora di strada per tornare a casa, doccia e cena alla velocità della luce, non vuoi fartelo un giro con gli amici per concludere la giornata?
Per quanto riguarda giocare a porte chiuse, voglio essere sincera, la serie A2 non ha mai avuto tutto questo gran pubblico quindi non si è sentita così tanto la differenza, anche se un po’ di tifo è sempre gratificante. Vorrei solo che si potesse tornare alla normalità e che altra gente si appassionasse a questo bellissimo sport”.
La passata stagione hai avuto una buonissima media battuta (310), con 7 basi rubate su 8 tentativi e 1000 di media difesa. Secondo te dove pensi di dover migliorare?
“In ogni cosa che faccio sono sempre severa con me stessa, quindi anche se sono buoni risultati, non mi piace accontentarmi. Ogni anno punto a fare meglio dell’anno prima, so che posso farlo. Di sicuro punterò a una media battuta più alta e magari ad avere tante basi rubate quante i tentativi, non credo sia impossibile”.
Raccontaci il momento più bello e quello più brutto che hai vissuto sui campi.
“Uno dei momenti più belli è stato sicuramente quando giocavo ancora nella squadra in cui sono cresciuta, era il 2013 e abbiamo vinto i playoff per l’accesso in A2, non eravamo più forti delle altre squadre, ma ce li siamo guadagnati perché ci credevamo tutte noi della squadra e tutti quelli che erano venuti a vederci.
Per quanto riguarda il momento più brutto, non ne ho uno in particolare, ma per due campionati di fila, 2018/19 e 2019/20 mi è capitato di arrivare ai playoff per salire in A1 (5 partite, chi ne vince 3 sale) ed entrambe le volte siamo arrivate a 2 partite vinte, ma poi 3 perse”.
Come ci si prepara alla stagione durante il lockdown e quanto conta la voglia di tornare in campo?
“La voglia di tornare in campo c’è ed è anche tanta, soprattutto dopo le poche partite disputate nella stagione appena conclusa, mi sprona a non lasciarmi andare in questo momento un po’ particolare, infatti sto cercando di allenarmi al meglio possibile, per essere pronta appena si potrà ricominciare a giocare. Per ora mi sto allenando in casa e appena c’è bel tempo esco a correre, faccio quello che posso, ma cerco sempre di farlo al massimo delle mie capacità”.
Pensi che questo sport abbia influito nei rapporti che poi hai instaurato nel tempo libero o in ambito lavorativo?
“Assolutamente sì. Molte amicizie sono nate proprio sul campo e tante di queste durano da anni. Ho avuto la fortuna di incontrare persone che, oltre a condividere la mia stessa passione, hanno quella marcia in più, sarà grazie allo sport oppure è semplicemente pura coincidenza, ma io personalmente ho notato che le amicizie nate sul diamante sono quelle più vere e durature”.
Per la prossima stagione hai particolari obiettivi da perseguire sia con la squadra che singolarmente?
“Come ho detto precedentemente, uno dei miei obiettivi personali è alzare la media battuta e in realtà vorrei anche puntare all’MVP. Meglio avere aspettative alte, no? Per quanto riguarda la squadra, siamo un bel gruppo, ognuna con esperienze diverse e credo che quest’anno possiamo arrivare ai play off e perché no, magari anche vincerli”.