Nuovo appuntamento con le interviste di Baseballmania nel mondo del softball. Questa settimana abbiamo intervstato Federica Zicconi del Supramonte Orgosolo.
Chi è Federica cosa fa nella vita?
“Mi chiamo Federica Zicconi, ho 27 anni e sono nata e cresciuta ad Alghero, una cittadina nella costa nord ovest della Sardegna. Mi sono Laureata in Biologia e Biologia sperimentale applicata al campo biomedico, all’università di Sassari. Vivo ad Alghero da sempre e gioco attualmente con la polisportiva Supramonte softball di Orgosolo. Ho giocato in ISL con la Nuoro Softball dal 2009 al 2015, vincendo una Coppa Italia nel 2011, secondo posto in Coppa delle Coppe nel 2012 e guanto d’oro come miglior terza base per la stagione 2014. Dopo il 2015, ultimo anno a Nuoro, decido di abbandonare per motivi di studio e incompatibilità. Non riuscendo a resistere per più di un anno senza infilare il mio amato guanto, riprendo a giocare per una stagione con la serie B della mia città, la Catalana baseball e softball. Dal 2018, mi accolgono a Orgosolo”.
Come hai conosciuto il softball?
“Ho iniziato a giocare a baseball a 6 anni grazie alla passione tramandatami da mia mamma, ex giocatrice. Grazie a lei e ai miei primissimi allenatori Tore e Nunzio, ho iniziato a giocare a baseball e ho continuato fino ai 14 anni con la mia ancora attuale società di appartenenza: le Tigri baseball Alghero. Ho conosciuto poi finalmente il softball con la società sassarese delle allora Iene softball, dove ho avuto il piacere di giocare per circa due anni. Successivamente, dopo vari raduni giovanili e tornei con la nazionale, approdo a Nuoro, dove grazie alla costanza, all’attenzione e alla fiducia del coach Kleyvert Rodriguez Cueto, cresco fino a raggiungere bei successi come quello di vedersi conferire un guanto d’oro. Non ci potevo credere. Quel premio ha significato tanto e ci ha ripagato di tutto. Lo dedico a tutti i miei allenatori”.
Programma off season/giornata tipo?
“Non vedo l’ora di rimettere piede in campo. Purtroppo al momento siamo molto limitati e non possiamo fare granché. Stiamo ancora aspettando direttive dalla società per poter riniziare insieme ma per ora si lavora solo singolarmente. Palestra casalinga e scorrazzate nel verde con il cane!!!”
L’anno corrente si sta ormai concludendo, come hai vissuto il campo senza pubblico?
“Non è stato sicuramente lo stesso.
Il pubblico a volte sente le partite più di noi giocatori e questo, a volte, è un bene. Quando il tifo è sentito ma non scorretto, il giocatore è sicuramente spinto a voler dare di più. Insomma, chi di noi non ha o non ha avuto una mamma, un padre, una sorella o un fratello urlante sugli spalti??? Il tifo è un’arma potente ed esplosiva che stringe le persone attorno alla loro passione. Quando lo conosci è sicuramente difficile non sentirne la mancanza”.
Qual è il campo avversario dove hai avvertito di più il calore del pubblico.
“Sicuramente Nuoro. Il derby è il derby.
Il pubblico era molto partecipe, a tratti combattuto, indipendente dalla maglia. In molti casi si faceva il tifo al giocatore, non alla squadra. Credo non ci sia niente di più bello. Apprezzare la giocata, riconoscere la bravura dell’atleta. E per un atleta, questo, è certamente il tifo migliore che si possa ricevere”.
Obiettivi personali e di squadra per 2021?
“Tra gli obiettivi personali c’è sicuramente quello di divertirsi disputando un bel campionato, cercando di migliorarsi sempre.
La squadra è promettente e le intenzioni sono quelle di giocare un campionato competitivo. Una cosa che amo e che mi permetto di vantare della società Orgolese è il forte impegno nel settore. Orgosolo, pur essendo un piccolo paese, è una realtà immensa nella storia e nel presente del softball ITALIANO che, oggigiorno, è, a parer mio, troppo contaminato e agevolato da influenze straniere. Lo dice una che ha avuto la fortuna di crescere in mezzo a una, due straniere massimo, per stagione agonistica”.
Vedi per te un futuro nel softball una volta smesso di giocare?
“Mi piacerebbe sicuramente continuare a vivere l’ambiente, cercando sempre di dare il meglio e aiutare come si può. Posso dire che non sono una amante della politica ma poco tollero certi politici. A volte si deve “improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo”. Chissà, magari nel futuro ci si potrà togliere qualche altro sassolino dalla scarpa”.
La lanciatrice che ti ha messo più in difficoltà?
“Gli anni passano e la memoria è quella che è. Tra le italiane sicuramente Greta Cecchetti, tra le straniere Leslie Malerich”.
La giocatrice avversaria che hai ammirato di più?
“Difficile. Certamente più di una. Rimanendo nel mio ruolo ti dico sicuramente la mia amica romana Giulia Longhi e Clare Warwick. Entrambe per lo stesso motivo: in campo delle bestie, fuori delle persone splendide”.
Oltre al campo, cosa hai trovato nel mondo del softball?
“Ho trovato le amicizie di una vita, altri affetti e nuove case. Ho trovato società affidabili e non, dirigenti umani e non, presidenti onesti e non. Ho trovato compagne di squadra che sono diventate sorelle. Ho trovato tutto quello che potevo sperare e tutto quello che avrei volentieri evitato di trovare. Un po’ com’è la vita”.
Foto Claudio Atzori
Ciao Federi’,complimenti
bellissima intervista .
Ti saluto e ti abbracio.