Nuovo appuntamento con le interviste nel mondo del softball italiano. Protagonista questa settimana è Barbara Gallo Trucco dell’Avigliana Rebel. Giocatrice di softball e infermiera nella vita, in campo quindi con il suo lavoro in questo 2020 anche contro la pandemia di Covid. La conosciamo meglio…
Quando hai iniziato a muovere i primi passi nel mondo del softball?
“Avevo circa 8 anni quando ho iniziato a sporcarmi sui campi! Sono di Castellamonte, paese della ceramica e appunto della nostra amata terra rossa.
Ricordo che quando uscivo da scuola non vedevo l’ora di correre al campo e giocare un po con i miei compagni di allenamento!
Durante il corso degli anni ho avuto la fortuna di provare anche altri sport come il calcio, tennis, nuoto e pallavolo ma il mio cuore mi portava sempre sul diamante!
Quando però la mia squadra femminile si sciolse non ho mollato e mi sono diretta verso il capoluogo.
Ho iniziato a giocare con il Torino Junior, poi siamo diventate Softball Jacks e poi adesso siamo Avigliana Rebel Softball”.
Segui altri sport oltre al Softball?
“Mi piace molto la pallavolo, e quando posso seguo qualche partita. Ma la mia vera ossessione è il softball!
Seguo quasi tutte le partite che riesco a trovare in rete delle squadre dei college americani.
Non ho una vera e propria squadra del cuore, diciamo che quando inizia la partita identifico la squadra che ha maggiori difficoltà e tifo per quella.
Mi piace sempre sperare che alla fine riesca a farcela, e se non ce la fa mi piacere comunque vedere come ci prova”.
Come si gestisce la tensione nervosa in campo?
“Gestire la tensione è difficile, soprattutto quando magari già qualche errore riempie la mente.
Ho avuto la fortuna di poter imparare delle tecniche, insegnate da una professionista di mental-coach, che grazie alla focalizzazione di una routine ti danno gli strumenti per tornare in carreggiata!
Per esempio il mio “gesto” che mi fa dire: “ok Barbara si parte!” è intrecciarmi i capelli con le dita!!
Banale ma efficace”.
Quanto conta il rapporto con i tifosi e come hai vissuto la stagione passata senza pubblico?
“Il pubblico è come il 10° giocatore in campo. Ti aiuta, ti fa sentire che non siamo sole in campo.
Allo stesso tempo però può risultare anche un’arma a doppio taglio perché può creare tensione.
Quest’anno è stata dura, ma abbiamo sentito comunque il sostegno attraverso i social, qualche partita streaming.
Sono stata molto felice nel poter comunque giocare nonostante questa pandemia, e che comunque alla fine qualcuno sia riuscito a vedere anche solo le ultime partite”.
Aspettative personali e di squadra per la prossima stagione?
“Le mie aspettative future sono quelle di potermi ancora divertire giocando, come facevo a 8 anni. Adesso ne ho 30 e nonostante questo 2020 sia stato un anno pessimo per molti, a me e al mio compagno (un ex giocare di baseball di A2) ha regalato una gioia infinita: diventeremo genitori.
Quindi il mio augurio per il futuro è quello che le società di baseball e softball crescano, che l’interesse per questo sport si ravvivi e che ci si possa sempre divertire giocando”.
Cosa significa secondo te “fare squadra”?
“Per me fare squadra è una cosa fondamentale. Sono un’infermiera, di quelle che a marzo ha iniziato a combattere questa brutta bestia che ancora oggi non ci da tregua.
Sul campo come nel mio lavoro il compagno di squadra o il collega sono fondamentali per poter portare a casa il miglior risultato possibile, perché se si perde, non perde uno solo, ma perdiamo tutti.
E se si vince, vinciamo tutti. Ho scelto questo sport proprio perché è un gioco basato sulla forza di tutti e non solo di uno”.
Olimpiadi 2021, ovviamente tiferemo tutti per le azzurre, previsioni?
“Olimpia 2021?? Ovviamente tifo azzurre. Spero tanto che potremmo confermarci ancora come una delle squadre più forti d’Europa. Abbiamo ottimi elementi, il nostro capitano è sicuramente una stella di questo sport ma come ho già detto il softball È squadra, quindi tutte saranno all’altezza di questa competizione. Staremo con la tv accese e il naso incollato a vedere come andrà a finire”.