Poche ore mancano all’inizio della seconda serie che per l’IBL significa selezionare le due finaliste in corsa per il titolo italiano. Un primo obiettivo conquistato dalla compagine del Tommasin già dalla sua seconda esperienza nella top league nazionale. Un’emozione che si percepisce serpeggiare tra i supporter e i fedelissimi di lunga data del baseball padovano che l’hanno vissuto nelle sue sfaccettature tipiche del divenire naturale e che oggi, chi con qualche ciuffo di capelli bianchi in più, chi con qualche “ci vedo poco” di troppo, possono oggi godersi la squadra della propria Città finalmente al top per solcare la soglia in corsa per aggiudicarsi uno scudetto. E una diretta Rai! Onestamente impensabile anche per me che di notizie, giornalisti e informazione ne ho fatto il pane quotidiano per tutta la mia vita … “Davvero non si sa mai. Un modo di dire recita – dice Marco D’Arcais – l’appetito vien mangiando! … e noi abbiamo una fame atavica di questo cibo! … – continua scherzando a margine di uno scambio di idee sulla performance ottenuta sia dalla squadra che dalla Società in termini più allargati, dopo questo secondo anno di IBL … Ma a riportare tutto “a terra – terra” ovvero alla reale competizione sul terreno di gioco, è manager Smith, che mi lancia un’occhiata a sciabola di tre quarti come per dire “ … se noi giochiamo il nostro baseball , tutto il resto non serve: i ragazzi sono concentrati e carichi con la grinta giusta per non concedere nulla”. La realtà, infatti, li ha visti crescere partita dopo partita attenti ai necessari correttivi e quindi ritoccando prima l’attacco e la produttività. Poi la difesa, – nodo di discussione spesso discordante proprio perché si tratta di opzioni – dedicandovi la giusta concentrazione per adattarla alla situazione di gioco scegliendo sempre l’efficacia piuttosto che la conseguenza … migliore e migliorabile attenzione sulle basi, è vero che essere aggressivi speculando anche sui mancini, ma attenti sempre a non oltrepassare il punto del non ritorno… Anche i campioni d’Italia non lasciano passare nulla: sono sul gioco attimo dopo attimo: anche loro come voi aspettando di sfruttare l’occasione opportuna per spremere e visti i risultati – una striscia di positivi da annale .. – c’è da prestarci un occhio particolare che magari, viene fuori sicuramente un match all’altezza. “Una partita alla volta – sorride Smith scherzando, ma conscio di affermare una verità, vera più che mai come in questa occasione e come per tutte quelle a seguire in questa edizione di una IBL che ha come quarto protagonista un Tommasin entrato a tutto titolo nel gioco delle parti tra le grandi e storiche società del batti e corri nazionale. Grande assente il Nettuno. E’ sotto gli occhi di tutti, a riprova di quanto non giovi o addirittura possa nuocere al baseball una pratica lontana dallo sport a scapito di miopi giochi che lasciano il tempo che trovano, ma che certo non portano risultati. Fortunatamente hanno le ossa dure e i gomiti piantati per farsi largo nel meandro della storia che costringe Nettuno a vivere all’Acquacetosa di Roma le partite in casa. A proposito, cosa dire sulla prima partita della serie nella prima giornata dei play off IBL in programma alle 21 questa sera al Plebiscito di Padova dove il Tommasin incontra la Fortitudo Bologna? La squadra è sempre la stessa, il line-up viene stilato poco prima dell’appello, perciò: venite a vederla, inizia una nova avventura e tutto può accadere.
Cresce l’attesa per la gara di questa sera. Smith:”giochiamo il nostro baseball “
Flavio Orati sulla soglia dei sessanta - Padova 4/10/55 - ho iniziato come tutti con gli allievi nell'Arcella Padova-baseball che avevo 8 anni. Poi juniores,e la serie C con la squadra dell'oratorio che ci ha accompagnato per molti campionati da eterni secondi in competizione perenne con Verona, storica scuola di riferimento per noi veneti dell'epoca,riuscendo a conquistare in un lontanissimo campionato la possibilità di fare un torneo per passare alla serie maggiore. la gestione ecclesiastica della squadra - i frati di S.Antonio - ha rinunciato alla partecipazione facendo sfumare il nostro sogno rincorso per anni. Sciolta la squadra, abbiamo costruito con le nostre mani in tempo record un campo per farci disputare il campionato autotassandoci - erano tempi duri ma ricchi di solidarietà - tanto che siamo riusciti a creare una società ex novo e disputare almeno tre campionati di C. Nel frattempo uno sponsor quasi vero Bellamio, ha preso in mano il futuro della squadra con molti dissensi che hanno fatto migrare alcuni di noi verso l'altra storica compagine padovana: quella del CUS Padova.Intanto con l'età crescevano anche gli impegni e il nostro baseball spartano e universitario nonostante i campionati di B doveva lasciare il posto alla vita ma fino ai quarant'anni non ho abbandonato se non con qualche rara sosta, la frequentazione dei diamanti. Ed ecco che tornato a Padova ho ripreso a seguire la squadra nella sua performance stupenda della vittoria del campionato A federale e contestualmente anche della coppa Italia: un team che meritava sacrifici ulteriori nonostante la mia BPCO (broncopatia cronica ostruttiva) che non mi fa più respirare tanto bene. Eccomi qua che provo ad interpretare il baseball per le colonne on line di Baseballmania..... secondo la mia pluridecennale esperienza iniziata da esterno centro con l'erba che era più alta di me, per poi giocare in seconda e poi interbase, ma all'occorrenza ho ricoperto tutti i ruoli!!
- Padova, primo allenamento dell’anno
- Il Direttivo ratificherà le dimissioni del Presidente. La transizione verso il nuovo consiglio sarà affidata a D’Arcais
- Giovedì nella riunione delle società di A1 ci sarà la conferma della rinuncia al campionato. D’Arcais:”Se troviamo sinergie forse faremo la A2″
- Impresa dei Rangers che in due stagioni passano dalla serie B alla A1 sempre con Frank Pantoja alla guida tecnica.
tra le gare di bologna e san marino,solo 500 persone,deve ritornare grosseto e nettuno nei piani alti