Era il 12 aprile. L’ultima – in verità l’unica – sconfitta della Fortitudo UnipolSai. Al “Plebiscito” di Padova. Quarta partita del girone d’andata. Da allora, il gruppo bolognese ha sempre vinto. Con i due successi ottenuti sabato (prendendosi anche la rivincita nei confronti di Padova, nel girone di ritorno, al “Falchi”) la Fortitudo di manager Marco Nanni ha portato il suo streak a quota 14.
Quattordici vittorie consecutive. Che, aggiunte alle tre realizzate nelle primissime partite della stagione, fanno diciassette.
17 gare vinte su 18 giocate. Significa una percentuale di vittorie del 94.4%. Che è record per la regular season, prendendo in considerazione almeno l’ultimo decennio. Per l’esattezza gli ultimi undici campionati. Ovviamente questa performance potrà essere etichettata come record se la Fortitudo conserverà – più o meno – questa percentuale nella sfida che concluderà l’attuale regular season: venerdì e sabato prossimi contro San Marino. Anche un “pareggio” (1 vittoria, 1 sconfitta) andrebbe bene per Bologna, la percentuale scenderebbe al 90 ma resterebbe la migliore fatta registrare da una squadra in regular season negli ultimi 11 anni.
Chiaro che non è molto indicativo mettere a raffronto campionati diversi, e con formule diverse (la Fibs – nel programmare anno dopo anno la IBL – non brilla per coerenza…) ed inoltre è evidente che l’87% del Grosseto 2004 con 47 partite vinte su 54 giocate abbia uno spessore superiore al 17-1 attuale della Fortitudo, tuttavia mi è parso interessante mettere a confronto la percentuale di vittorie delle squadre che in queste stagioni hanno primeggiato in regular season.
Dunque, partiamo dalla stagione 2004. Il Grosseto del fantastico trio Navarro-Rollandini-De Santis sul monte di lancio, vince 47 partite perdendone appena 7. In una regular season di 54 partite. Percentuale di vittorie 87%. Quel Grosseto vincerà poi il campionato, in finale contro la Fortitudo.
Stagione 2005: vince la regular season la Fortitudo Bologna con 35 gare vinte su 54 giocate, percentuale di vittorie del 64.8%.
Stagione 2006: è ancora Bologna a vincere la regular season con il 62.5% (48 partite giocate, 30 vinte e 18 perse).
Stagione 2007: a fare meglio è il Grosseto, si piazza primo in regular season con la percentuale del 61.9% (26 vinte su 42 giocate).
Stagione 2008: eccellente regular season di Bologna, 34 partite vinte su 42, percentuale dell‘80.95 (quasi 81%).
Stagione 2009: è Rimini a imporsi in regular season con 30 partite vinte su 42, percentuale del 71.4
Stagione 2010: ancora i Pirati riminesi, primi in “regular” con il 64.3% (27 successi in 42 gare).
Stagione 2011: a prevalere è il San Marino con la percentuale del 73.8 (31 partite vinte su 42 giocate)
Stagione 2012: torna a prevalere in regular season la Fortitudo Bologna, prima con il 73.8 (31 partite vinte e 11 perdute.
Stagione 2013: è il brutto campionato delle 2 partite settimanali (sempre, con tanti doubleheader) e una regular season che dura fino ad agosto, a far meglio di tutti è la Fortitudo che primeggia con la percentuale del 77.8 (36 partite, 28 vittorie, 8 sconfitte).
E quest’anno, nella mini-regular season da 20 partite, in un campionato caratterizzato dalla formula “ibrida” dei due gironi e due velocità, la Fortitudo sta impressionando con il suo attuale 17-1. Equivalente al 94.4%, al penultimo turno.
Come si può notare, anche in presenza di formule diverse, e di campionati con 10 squadre e con otto (un anno anche con nove…) la Fortitudo Bologna è specialista della regular season. Avendo primeggiato 6 volte dal 2004 al 2014.
Ma… alla fine, gli scudetti sono stati soltanto 2 (nel 2005 e nel 2009). Quattro le serie finali, raggiunte in questo periodo, due perdute. E per 6 volte – negli ultimi undici anni – la squadra bolognese si è fermata in semifinale.
Resta sempre un rendimento ad alto livello (è da 14 anni che la Fortitudo Bologna raggiunge consecutivamente i playoff), tuttavia il fatto che per 6 volte abbia primeggiato in regular season nelle ultime 11 stagioni ma di scudetti ne abbia poi vinti 2 indica che i playoff sono davvero “un altro campionato”. E quest’anno più che mai. Per due motivi principali: 1) si partirà tutti alla pari, nessun vantaggio a chi è andato più forte prima, o comunque a chi vince i due gironcini; 2) il ritorno alle 3 partite e – in particolare – la possibilità di inserire un altro lanciatore straniero nel roster, rendono imprevedibile la post-season. Con punti interrogativi che sono legati alla scelta di queste “new entry” e alla loro gestione.
Cambieranno diverse cose in ogni squadra, fra le quattro “interpreti” dei playoff 2014. La Fortitudo dovrà confermare il suo rendimento e potrà aggrapparsi a due certezze: l’affidabilità del suo ottimo gruppo italiano, e la solidità d’una difesa che in questi mesi ha concesso mediamente poco più di un punto a partita, per la precisione 1.6. Se “pesca” bene il lanciatore straniero per gara3 (che va ad aggiungersi agli altri lanciatori: Williamson, Rivero, Marinez e gli “asi” Panerati, De Santis e Filippo Crepaldi) è evidente che possiede il miglior monte di lancio. Tuttavia, ha necessità di trovare anche uno slugger (l’annuncio a giorni) dopo il taglio di Nelson Perez, perchè la mancanza di un battitore di potenza e con le caratteristiche di trascinatore potrebbe avere un “peso” nei playoff. Infatti il problema di Bologna è che attualmente ha un solo giocatore con una media-battuta sopra 300 (Ambrosino 303).
San Marino e Rimini – dopo gli affanni del primo mese di campionato – sono in chiara crescita e stanno recuperando consistenza e spessore. Maggio è stato un mese positivo per i Titani e per i Pirati. Il Club riminese ha firmato in questi giorni il pitcher Enrique Gonzalez (ex-Major League) utilizzando già il quinto “visto”. Ed ha completato il mercato. Ha necessità di recuperare – un po’ alla volta – Roberto Corradini, per poter avere più certezze nella partita dei lanciatori di scuola italiana. Rispetto al primo balbettante mese di campionato, la squadra di Chris Catanoso è migliorata particolarmente in difesa. Per qwuanto riguarda i campioni d’Italia, il San Marino ha dovuto lottare contro la sfortuna e contro il tempo. Perchè nello spazio di un mese e mezzo ha dovuto ripensare e ricostruire una squadra (e conseguenti equilibri) dopo che per tutto inverno la dirigenza e lo staff tecnico ne avevano immaginata e progettata un’altra! Gli infortuni e i lunghi stop di Cooper (che doveva essere il lanciatore partente nelle gare degli Asi), dell’interbase Bittar, del prima base Pantaleoni hanno… sconvolto la squadra che doveva essere. Portando Vasquez a spostarsi all’interbase e Paul Macaluso a diventare titolare all’esterno (ora a sinistra, ora a destra), con Avagnina a giocare una partita all’esterno sinistro e una in prima base. Utilissimo il tesseramento al volo di Nicholas Morreale, che gioca una partita in prima base. Insomma, rattoppando un po’ qua e un po là, il San Marino di Bindi ha progressivamente raggiunto apprezzabili equilibri (provvidenziale, sotto questo aspetto, si è rivelato l’acquisto dell’utility Paul Macaluso). Recuperata, con tanto lavoro e tanta fatica, l’identità tecnica, il San Marino ha compiuto un salto di qualità importante nel box di battuta. E in attacco in generale (migliorato molto anche il gioco sulle basi). Faceva effetto – qualche tempo fa – vedere i Titano Bombers al penultimo posto nella graduatoria della media battuta. Adesso il gruppo della Repubblica del Titano è già al primo posto (279 di average, con 172 battute valide delle quali 43 doppi, 4 tripli e 7 fuoricampo). E’ cresciuto molto Carlos Duran, che adesso batte 342 mentre ad inizio stagione aveva un average attorno ai 200. Costante e sempre efficace Jairo Ramos, notevole anche il 348 di Albanese, ma la rivelazione è Paul Macaluso (ex-Reggio Emilia) un leadoff che è il primo in questa IBL per “punti battuti a casa” (18). Per quanto riguarda il “monte” italiano, Valerio Simone ha acquisito sicurezza ma Cooper è ancora ai box e Yovany D’Amico è stato fermato dalla Federazione. Qualche problemino, qui, ci sarà.
Parma inserirà nel roster dei playoff il pitcher venezuelano Juan Toledo che arrivò a Novara nel 2011 dopo aver vinto il titolo nella Liga invernale di Venezuela con i Caribes de Anzoategui. Nel Novara lanciò 62.1 inning, con 50 strikeout, 79 valide concesse, 2 partite vinte e 6 perdute e 5.34 di ERA. Ora si tratta di capire se il Club ducale avrà le risorse per tesserare anche un battitore, non avendo utilizzato il quarto “visto” in questi primi mesi di stagione (ha giocato 18 partite con il solo Osman Marval in position player).
LA TOP TEN DELLA SETTIMANA
LANCIATORE: JOEY WILLIAMSON (Bologna) e ENORBEL MARQUEZ (Rimini). Hanno giocato forte anche nello scorso week end. L’americano Bologna ha firmato la sua vittoria personale numero 7 (11 k, 0 bb, 5 valide, 0 punti) in 6 inning lanciati. E’ ancora imbattuto e – soprattutto – viaggia con una ERA di 0.16. Strepitosa per un pitcher partente! Un solo punto “guadagnato” su di lui in 56 inning. Il collaudatissimo Marquez, ormai un veterano della IBL, è il rilievo con la miglior media-pgl. Addirittura 0.00 ! Nessun punto concesso in 18.2 rl. In proiezione playoff, il mancino cubano naturalizzato tedesco continuerà a fare regolarmente il rilievo oppure verrà utilizzato anche da partente? Il neo acquisto Enrique Gonzalez ha avuto una prima parte di carriera da “partente” (anche nella sua prima stagione in MLB, nel 2006, venne utilizzato come starter in 18 partite su 22 lanciando 106.1 inning), poi si è adattato al ruolo di rilievo diventando uno “specialista”. Anche nella sua stagione giapponese (2012), indossando la casacca dei Saitama Seibu Lions, nella Nippon Professional Baseball, Gonzalez giocò 16 partite (3 partenze): 23 inning, 3 salvezze, 2 partite vinte e 5 perdute, 40 battute valide (2 homerun) concesse, 16 K, 12 bb, ERA di 7.04 e 2.26 di WHIP.
Come mi informa Filippo Coppola, il “nostro” esperto del baseball giapponese e degli altri campionati asiatici, Enrique Gonzalez cominciò il campionato da closer. Ma poi scese in farm-league (AAA) dove ebbe più inning, facendo anche qualche partita da partente. Le sue stats in farm-league (Eastern League dei Lions): 14 partite, 1 vinta, 1 persa, 1 salvezza, 53.1 inning, 43 strikeout, 16 basi-ball, 46 battute valide concesse, 2.70 di ERA e 1.16 di WHIP.
Dopo l’avventura nipponica, Enrique Gonzalez ha giocato in Messico l’anno scorso, con i Diablos Rojos, mettendo la firma su ben 22 salvezze in 47 riprese lanciate. E in inverno ha fatto parte, per la quattordicesima stagione di fila, dei Tiburones de la Guaira, nella Liga Venezuelana: 20 partite da rilievo, 1 partita vinta, 2 perse, ERA di 5.30 e 12 K in 18.2 inning lanciati.
Sarà interessante verificare come manager Catanoso utilizzerà Gonzalez, Marquez ed Escalona. Tre pitchers tutti in grado di fare il rilievo e il partente Ci sarà pertanto l’opportunità di sviluppare interessanti strategie.
Chiudo questa parte riguardante i lanciatori con una citazione. La merita Frailyn Florian, che è il miglior “asi” della regular season. Con 1.49 di ERA. Un lanciatore già da tempo in Italia, giocatore affidabile che stranamente i Club della IBL avevano dimenticato. Lo ha riscoperto e riportato sulla scena della massima serie il Nettuno del direttore sportivo Alfonso Gualtieri. Tornando, a distanza di sei anni nella IBL, Florian ha stupìto tutti per la sua regolarità di rendimento e per efficacia: 42.1 rl, 36 K, 3 partite vinte, 1 persa. La sua media-pgl è addirittura migliore del compagno di squadra (straniero) Rodney Rodriguez. E allora faccio una domanda: perchè non viene convocato in Nazionale un lanciatore così?
E vorrei inoltre segnalare la tanto attesa e voluta prima vittoria del pitcher cubano, dal passato importante, Norberto Gonzalez. Firmata venerdì in “gara1” nel derby nettunese. Il veterano Gonzalez con molta umiltà si è messo al servizio d’una formazione molto giovane come quella di Guglielmo Trinci, che ha perso parecchie partite ma lo ha fatto – spesso – in maniera molto dignitosa.
CATCHER: MARCO SABBATANI (Bologna). Nella partita di sabato pomeriggio al Falchi (recupero di “gara1” rinviata la sera prima a Padova per pioggia) il ricevitore azzurro produce 1 doppio e 1 triplo su 4 turni alla battuta, 1 rbi, 1 rubata e 2 punti segnati.
PRIMA BASE: ANDREA CASTRI’ (Nettuno B.C.). A quasi 40 anni (li compie il 26 giugno), e dopo cinque anni dall’ultima presenza in IBL in regular season 2009, il veterano Andrea Castrì ha accettato all’inizio di questo 2014 di dare nuovamente la propria disponibilità alla squadra della sua città. Una scelta dettata dal cuore, dall’amore per il baseball e per quel suo Nettuno da “salvare” quando nei lunghi giorni dell’inverno scorso il domani del glorioso Club tirrenico non era chiaro e, anzi, appariva molto a rischio. Castrì, facendo i… salti mortali per via degli impegni di lavoro, è riuscito a dare una mano. Ad esempio, sabato è stato l’autore del singolo da 2 rbi al primo inning che praticamente ha aperto le porte al successo-riscatto del Nettuno B.C. nel derby con il Nettuno Due. In questo suo rientro sulla scena della massima serie, Andrea Castrì sta battendo con 286 di average, che è superiore a quel 278 che era la sua media battuta-vita fino alla stagione 2009.
SECONDA BASE: ALESSANDRO VAGLIO (Bologna). Classe, concretezza, solidità fisica e mentale per il miglior seconda base d’Italia. Ottime le prestazioni nelle due partite vinte dalla Fortitudo contro quel Padova che resta fino ad ora l’unica squadra capace di battere il team bolognese in regular season. Per Vaglio un totale di 4 su 9 nel box di battuta, con 1 doppio, 2 rbi, 1 punto segnato e tanto buon lavoro difensivo (12 eliminazioni effettuate, fra potouts e assistenze).
TERZA BASE: RONNIE FHURONG (Nettuno2). Il giovane californiano che arriva dal college si è fatto apprezzare sempre di più, settimana dopo settimana, come battitore, come terza base ed esterno centro. Peccato che la sua prima stagione italiana stia per terminare. E’ giocatore in crescita. ha lasciato il segno della sua apprezzabile tecnica e del suo entusiasmo nelle due sfide del derby di Nettuno (conclusosi con una vittoria per parte). Un derby che ha visto Ronnie Fhurong “firmare” un ottimo 5 su 10, più 4 rbi e 1 punto segnato.
INTERBASE: ERICK EPIFANO. Il giovane italovenezuelano (classe 1990), ex-Godo e Reggio Emilia, sta quest’anno confermando nella Tommasin Padova il suo talento. Soprattutto in difesa. Nelle due partite giocate al “Falchi”, e perse contro Bologna, Epifano si è messo in luce anche nel box di battuta collezionando un positivissimo 4 su 9, con 1 doppio. Da registrare anche il 3 su 6 del riminese Santora e il notevole lavoro difensivo di Nunez (Nettuno B.C.) con 6 potout e 8 assistenze nelle due partite con il Nettuno Due.
ESTERNO SINISTRO: PAUL MACALUSO (San Marino). Difficilmente qualcuno l’inverno scorso avrebbe potuto ipotizzare Macaluso titolare fisso (ora esterno sinistro, ora esterno destro) e stabilmente leadoff della squadra campione d’Italia (anche se Paul, arrivato sul Titano come prezioso “cambio”, si portava dietro una brillante stagione a Reggio Emilia in IBL1 con 315 di average e 398 di sugging). Gli infortuni di Bittar (con spostamento di Vasquez all’interbase) e di Pantaleoni (con spostamento di Avagnina in prima base, oltre a Nick Morreale) hanno aperto le porte a Paul Macaluso. Il quale si è fatto trovare pronto, prontissimo, rivelandosi anche come “uomo della provvidenza” nel periodo più difficile del San Marino (ora decisamente alle spalle). Macaluso continua a confermarsi giocatore solido, utile, esperto. Nelle due partite contro il Godo l’italocanadese (è nato 32 anni fa a Toronto, la sua avventura nel baseball italiano è cominciata nel 2005) ha battuto 4 su 8, con 2 fuoricampo, 1 doppio, 5 rbi e 2 punti segnati.
ESTERNO CENTRO: CARLOS DURAN (San Marino). Quando il rendimento in battuta di questo affidabilissimo esterno centro alla sua sesta stagione sul Titano (3 scudetti e una Coppa dei Campioni nel suo palmarès) è decisamente migliorato, durante il mese di maggio, tutto il San Marino ne ha tratto beneficio ed è chiaramente cresciuto nella sua efficacia offensiva. Nelle due partite di venerdì e sabato Duran ha prodotto 4 valide su 9 turni, con 1 doppio.
Da un campione affermato ad un giovane prospetto bolognese, lo sfortunato e coraggioso Lorenzo Dobboletta. Il ragazzo che arriva dal settore giovanile della Fortitudo ha rimpiazzato egregiamente lo squalificato Ambrosino in queste settimane. Come indica il 267 di average. Impeccabile in difesa. E tanta bella applicazione da parte di questo ventenne. Proprio sabato pomeriggio, in quella che è stata la sua prodezza difensiva più spettacolare caratterizzata da un grande gesto tecnico e atletico, si è rotto un polso. C’è una battuta su di lui, una pallina da afferrare, scatta ma un problema ad una scarpa lo tradisce e gli impedisce di arrivare ben posizionato, però quella pallina la vuole catturare, deve catturarla, non può lasciarla cadere (come avrebbero fatto tanti stranieri…) e allora si tuffa. Con coraggio. Senza esitazioni. E ci riesce. Fa una presa magnifica. Decisamente un bella cosa. Però il polso rimane sotto il peso del corpo, il dolore è atroce, tuttavia Lorenzo pensa per prima cosa alla squadra e si rialza e mostra la palla in suo possesso e l’out realizzato. Stoicamente. E dopo, soltanto dopo, pensa al suo polso che è kappao. Lascia dolorante il campo e finirà la giornata in ospedale. E’ una frattura, anche se non brutta. Ne avrà per un mesetto. Un infortunio simile lo aveva già avuto un anno fa. Anche allora s’era rotto il polso. Ma il ricordo di un’altra giornata “maledetta” non ha condizionato Lorenzo. Che non ha avuto paura. Quella pallina, sabato, andava necessariamente presa. Con coraggio. Perchè è questo che si chiede ad un esterno centro.
ESTERNO DESTRO: NICHOLAS DAVENPORT (Nettuno2). Ecco un altro collegiale della giovane banda di Trinci. Nicholas ha 23 anni, ha giocato con i Mustangs in NCAA, la squadra di Mount Mercy University (college di Cedar Rapids nello Stato dello Iowa). Una lussazione alla spalla, in avvio della sua esperienza italiana, lo ha penalizzato nel mese di aprile. Ma poi, quando ha recuperato ed ha potuto prendere ritmo e soprattutto prendere confidenza con la IBL, il ragazzo ha fatto vedere cose interessanti. Decisamente promettente, in prospettiva, il 5 su 8 fatto registrare nelle due partite del derby nettunese.
BATTITORE DESIGNATO: JAIRO RAMOS (San Marino) e OSCAR SALAZAR (Rimini). Li guardi. Li vedi come si posizionano nel box di battuta, come osservano il pitcher che hanno davanti, come lo fissano con occhi della tigre. Sguardi che sanno di cartisma, di determinazione, di fuoco. Il bastone saldamente fra le mani e tutto il corpo pronto a scattare – con coordinazione – per un giro di mazza tempestoso. Jairo Ramos e Oscar Salazar. Li guardi e vedi in loro l’immagine degli sluggers. Jairo e Oscar sono i cleanup di due squadre divise da fiera rivalità, le due squadre (San Marino e Rimini) potenzialmente più forti nel box di battuta. I playoff si avvicinano, Ramos e Salazar stanno già scaldando i loro “bastoni”. Nello scorso week end il mancino dei “Titano Bombers” ha prodotto tanto dal box di battuta: complessivamente 4 su 6, con 1 fuoricampo, 2 doppi, 3 punti battuti a casa e 2 punti segnati. Salazar ha risposto con 3 su 9, 1 fuoricampo, 1 doppio, 1 rbi e 1 punto. Nella graduatoria dell’Individual Batting Jairo Ramos (approfittando anche dell’infortunio che non ha permesso a Nick Nosti di migliorare il suo notevole average) è balzato in testa. Davanti a tutti con la media-battuta di 391. Salazar attualmente è undicesimo con 317 di average, appena appena preceduto dai compagni di squadra Romero (328) e Bertagnon (318).
La foto di Nik Davemport è di Cantini/Oldman