La Effe ha vinto la Coppa Italia e come giustamente rimarcato da Maurizio Roveri è il team sportivo più titolato di Bologna, negli ultimi anni ed è giusto associarci al suo appello, affinché qualcuno di Bologna e a Bologna, ne tenga conto e valorizzi questo bel risultato.
La Effe ha concluso una stagione molto faticosa, dove ha comunque portato un trofeo in bacheca e con esso l’approdo all’European Cup del 2018, ma cosa resterà di questa IBL 2017 e come sarà il prossimo Campionato?
L’IBL 2017 sarà ricordata come una stagione buonissima per chi l’ha vinta, ma anche per squadre come il Novara del Presidente Pillisio, che indubbiamente ha investito e sta investendo parecchio nel movimento e siccome sono sempre stata molto critica con questo club, perché per me rappresentava quelle Cenerentole che poi a mezzanotte si dissolvono e fanno solo da sparring partner, adesso invece la esalto. Novara, è cresciuta e ha onorato il Campionato, così come la Coppa Italia ed anche Padova, sta facendo lo stesso.
Allargare il Campionato, come ho sempre scritto a me non dispiace per niente e dalla prossima stagione pare proprio che sarà così, ma in che modo e con quali squadre?
Con questa mia, vorrei dare un’opinione, che parte da una domanda: attualmente, possiamo puntare in alto? Possiamo sperare che entrino o rientrino piazze importanti? Capisco e ammiro lo sforzo di Marcon (il nostro Macron italiano, consentitemi la battuta!?) che sta appunto tentando di aprire il Campionato a tutte le compagini possibili e immaginabili, ma che forse di entrare nel giro grosso, per dir così non ne hanno poi così tanta voglia … e credo al contempo sia necessario guardarsi attorno e vedere cosa succede in realtà sportive che da qualche tempo hanno introdotto, tramite le promozioni e le retrocessioni, alcune squadre assai modeste, che oltre all’entusiasmo hanno poco altro.
Mi riferisco a realtà calcistiche, che non sempre hanno grandi sponsor alle spalle e che quest’anno sembrano davvero fare un altro Campionato: è come se ci fosse un “doppio binario”, ma c’è poco da fare, il tempo del Verona scudettato è assai lontano e qualcuno se ne sta accorgendo. A furia di raccontarsi il lato romantico dello sport, si va poco avanti, anzi! Ci vogliono soldi: per fare un Campionato di livello, vincente o meno che sia, ci vogliono soldi! perché poi il campo (e non solo …, ma non arrabbiatevi, dai!) fa la differenza. Nel basket ci sono squadre che rappresentano centri piccoli, che magari non hanno nemmeno la targa, ma dietro hanno sempre o comunque molto spesso sponsor danarosi e i soldi vanno da chi può incrementarli.
Bisogna che il baseball si proponga in maniera più affascinante, bisogna che il baseball si “faccia vedere” e si proponga ad un pubblico nuovo, un bacino di utenza e ad una clientela e lì, invito Marcon ad investire e a portare in alto il nostro sport.
Buongiorno Sig.ra Allegra ,
la ringrazio per le parole spese ….
Cordialmente
Pillisio
Hai ragione Allegra: “ci vogliono i soldi” dappertutto in qualsiasi sport, altrimenti si rimane a livello poco più che amatoriale, autofinanziandosi come facevamo noi negli anni 70/80, noi che non avevamo i cellulari, che giravamo in motorino senza casco, che quando c’era l’ora di ginnastica a scuola si partiva da casa in tuta, noi che la vita di quartiere era piacevole e serena, che si andava in vacanza 4 mesi d’estate ecc.ecc. Si perchè il successo del baseball di quegli anni che guarda caso gli sponsor li trovava abbastanza facilmente, era dato anche dal fatto di proporre una alternativa al solito calcio, sull’onda della moda della contestazione post sessantottina. Il baseball era per gente “alternativa”…. Noi che quegli anni li abbiamo vissuti e ci siamo gustati gli stadi strapieni, (al Falchi bisognava presentarsi almeno un ora prima), purtroppo, non abbiamo le ricette per il rilancio di questo gioco/sport a meno che non si affronti una riforma culturale a monte di una sana riforma scolastica; utopia!!!! La memoria storica è vero che ci fa capire il presente, ma non è nemmeno così scontato che basta metterci i soldi e una manciata di Venezuelani col trisnonno italiano per fare squadra. Quest’anno mi è piaciuto Rimini e a sua “riminesità” come ha affermato qualcuno a mio giudizio molto bravo. La mente è andata indietro nel tempo, quando le squadre rappresentavano il campanile, un paese o una città, e gli stranieri in campo per chi se li poteva permettere erano al massimo uno. Beh ora ti saluto che noi anziani abbiamo un sacco di cose da fare, in primis controllare i cantieri. Grazie per aver citato Padova, quasi cenerentola di questo campionato, non appena il Comune avvierà i lavori per il nuovo campo, alleluia, non mancherò di tenerti aggiornata.
Guardi Allegra che la classifica finale parte dall’alto, con tutto il dovuto rispetto per chi ha investito e investirà.
caro giorgio…. mi raccomando, fallo sapere anche a me…!!!
Grazie. salutissimi flavio
mi sto guardando in giro….ma non vedo soluzioni….sarà una lenta agonia….in special modo per il softball che sarà il primo a morire(sportivamente parlando…..giovanili inesistenti e isl blindata con gli stessi nomi in campo da secoli…..che tristezza….)il baseball sta seguendo la stessa strada….oltre alla situazione economica disastrosa esiste un problema alla base…..stranieri balordi e italiani giovani che non giocano…remigio partente in finale di a federale……..e una squadra che non potrà mai e poi mai partecipare alla serie a nazionale.che partecipa alla stessa finale….non ha senso…..una valanga di squadre giovanili che rinunciano alle fase finali di categoria….mi fermo sono schifato…..w i 25 km……